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Interviste

  1. HOP SELECTION – Un viaggio in Hallertau insieme a Schwarzbräu

    HOP SELECTION – Un viaggio in Hallertau insieme a Schwarzbräu

    Siamo stati invitati da Leopold Schwarz, proprietario di Schwarzbräu ad una visita molto speciale. Come ogni anno, Ottobre è il mese in cui avvengono raccolta e selezione dei luppoli e Leopold ci ha invitati a raggiungerlo in Hallertau per partecipare alla selezione di quest’anno.

    Schwarzbräu è un birrificio a conduzione familiare dalla lunga storia, quasi centenaria. È una realtà tradizionale che produce birre strettamente legate alla storia e al territorio di provenienza. È inoltre uno dei pochi birrifici in Germania ad avere una malteria interna: orzo e frumento vengono acquistati da produttori locali per poi essere maltati. In questo modo il birrificio ha pieno controllo sulle materie prime usate in produzione.

    Anche i luppoli provengono dalle regioni vicine al birrificio, ed è per questo che ogni anno durante la vendemmia, Leopold e il suo team si spostano in Hallertau per selezionare personalmente i luppoli da piccolo un consorzio che raccoglie la produzione di 12 farm della regione. Qualche giorno fa li abbiamo raggiunti prendendo parte all’esperienza e ci siamo concentrati su tre domande per comprendere meglio il lavoro in luppoleto e in laboratorio.

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  2. Oltre San Patrizio, la nuova wave dei birrifici irlandesi: Brehon Brewhouse, Brù Brewery e Whiplash

    Questo articolo è stato scritto da Francesco Pattacini di Beeer Mag, tutte le foto sono di Lorenzo Pasquinelli. More on Beeer Mag (www.beeermag.it).

    Ci possono essere le leggendarie imprese di San Patrizio e di Roy Keane, i campi immensi, i periodi allucinati di James Joyce ma poco descrive lo spirito e la magia irlandese come una pinta di birra nerissima. Che siano Stout old school o densissime Porter attraverso cui è impossibile guardare attraverso (senza dimenticare le Red Ale), al loro interno si incrociano continuamente i segreti del passato, i misteri tramandati ogni giorno sui banconi della grigia Dublino e le leggende che verranno narrate una volta finiti i bicchieri. Dimenticatevi per un attimo allora di tutte le evoluzioni, dei nuovi termini, della pastry-fever e tutte le derivazioni postmoderne che non contemplino solo orzo, avena, lievito, luppoli sinceri e tostature dai sentori alcalini e di caffè. In Irlanda Stout e Porter sono la sacra famiglia di questa religione che accomuna ogni paese bevitore e, cioè, l’estrema fedeltà a gusti netti come solo una tradizione sa essere, drinkability first, direbbe qualcuno (sia nel senso di bevibilità della birra che in quello di una leggendaria capacità irlandese nel farlo).

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  3. WeBeerNar - Meet&Cheer Moor Beer

    WEBEERNAR moor

    Aprire un filo diretto con un birrificio, raccontarlo attraverso le sue birre più rappresentative con il supporto di due delle voci più autorevoli della birra artigianale italiana ed il contatto diretto con il birraio. WeBeerNar è un appuntamento online, Martedì 11 maggio alle 21, Eugenio Signoroni e Luca Giaccone, in diretta con Justin Hawke raccontano Moor Beer per il primo evento della serie.

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  4. Phantom Spirits

    Always expect the unexpected

    Mixen Phantom Spirits

    Nelle sue bottiglie il mondo dei distillati incontra il mondo della birra artigianale, il legno incontra ingredienti speciali, la cucina, la pasticceria e l’arte di selezionare erbe si combinano. Tutto viene tenuto insieme in armonia dal collante più forte al mondo: il tempo.
    Parliamo di Phantom Spirits. Realtà dalle mille sfumature, nata a Copenhagen nel 2015, merita di essere compresa a pieno. Per questo ci lasciamo accompagnare in questa scoperta da Mixen Lindberg, fondatore di Phantom ed una delle menti dietro agli incredibili Rum che oggi possiamo assaggiare.  L’abbiamo intervistato per voi!

    Come descriveresti Phantom Spirits? Come è iniziata questa avventura?
    Phantom Spirits è nato mentre lavoravo per Mikkeller. Dovevo creare un distillato in occasione di COPENHELL, un festival dedicato a band Heavy Metal e Hard Rock. Nel 2015 ho lavorato ad un assenzio infuso con sangue di lupo, in collaborazione con Frederik Plum di Den Klodsede Bjørn Vodka, ma ben presto abbiamo scoperto di avere molte più idee (e di divertirci molto di più) di quelle che ci permetteva di fare una sola release all'anno. Phantom Spirits è diventato così un vero e proprio side-project del birrificio. Nel 2018 ho deciso di lasciare ciò che stavo facendo per dedicarmi esclusivamente a Phantom Spirits, abbracciandone a pieno la filosofiia: always expect the unexpected.

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  5. BeerScovery: Bakalar

    Birrificio Bakalar

    Grazie al progetto BeerScovery abbiamo esplorato tradizioni e territori diversi. Nell’ultima diretta ci siamo spostati in Repubblica Ceca per scoprire qualcosa in più su Bakalar insieme a Valentina, collegata direttamente da Rakovník.
    Valentina è una vera e propria beer lover, lavora nel settore da più di 10 anni e collabora con Bakalar da uno circa. Ci ha trasmesso la sua passione e ci ha permesso di capire cosa rende speciale questo birrificio.

    Bakalar infatti nasce nel 1434 a Rakovník, porta quindi con sé più di cinque secoli di storia e tradizione brassicola. Circa dieci anni fa viene acquisito dall’attuale proprietario che ha scelto di investire sugli impianti e sull’ammodernamento del birrificio. Il risultato sono birre prodotte secondo ricette e metodi antichi, supportati da un impianto votato a garantire il massimo della qualità.

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  6. BeerScovery: Schwarzbräu

    Schwarzbraeu

    Bere una birra di Schwarzbräu significa entrare in contatto con una realtà unica che ogni giorno fa tesoro di una storia lunga più di 400 anni.
    Leopold Schwarz è l’attuale proprietario del birrificio e ci ha raggiunto live su Facebook in una diretta in cui abbiamo parlato di storia e tradizione, ma soprattutto di ingredienti, birra e territorio. Ci ha raccontato la storia del suo birrificio a partire da un’antica leggenda risalente ai tempi della guerra dei trent’anni: si racconta che i soldati delle truppe svedesi , esausti al termine di una battaglia, bevvero tutta la birra di un birrificio posto nell’esatta posizione in cui si trova oggi Schwzarzbräu a Zusmarshausen. Nascono da qui il logo del birrificio con l’iconico portabandiera, ed una delle birre della core-line, la Schweden Pils.

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  7. BeerScovery: Rogue Ales

    Essere un birrificio indipendente nella scena Craft americana.

    Parlare di Rogue Ales significa raccontare la storia di un birrificio con tantissime sfumature da scoprire una per una. Abbiamo cercato di raccontarle tutte nella nostra diretta Facebook insieme a Danny Connors, innovation brewer del brewpub di Portland.

    Dead Guy Ale

    Rogue nasce nel 1988, è uno degli attori principali della Craft Beer Revolution americana ed ha sempre messo al centro della sua filosofia il concetto di indipendenza. Essere un birrificio indipendente significa avere massima possibilità di sperimentare, di creare qualcosa di nuovo senza porre limiti alla fantasia, come è accaduto nel caso della super discussa Beard Beer prodotta con i lieviti isolati a partire dalla barba dell’ex head brewer John Maier o delle birre del Voodoo Project che ricreavano il gusto di diversi tipi di Doughnut. Significa produrre birre anche fuori dalle logiche di mercato ascoltando esclusivamente l’istinto ed i propri fan come è accaduto nel caso di Dead Guy Ale. Questa Amber Ale prodotta ispirandosi ad una German Maibock ormai tanti anni fa, è nata come birra one-shot, prodotta in occasione del Dia de los Muertos. Nonostante non fosse uno stile particolarmente diffuso negli States, ha conquistato i palati di tutti al punto da diventare il prodotto best seller del birrificio nonché il più conosciuto ed apprezzato.

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  8. BeerScovery: Wild Beer Co.

    Drink Wildly Different: scopriamo insieme a Brett Ellis la filosofia di Wild Beer Co. attraverso ingredienti speciali, fermentazioni fuori dal comune e birre a vocazione gastronomica.

    Wild Beer Logo

    Questa settimana abbiamo avuto la fortuna di fare due chiacchiere in diretta con Brett Ellis, co-fondatore e head brewer di Wild Beer Co. Abbiamo avuto modo di capire meglio il significato del leitmotiv del birrificio: Drink Wildly Different.

    Wild nasce nel 2012, fondato da Brett Ellis e Andrew Cooper che condividono un approccio unico alla birra artigianale. Iniziano dedicandosi a fermentazioni acide ed affinamenti in botte considerando la birra come il “medium” che porta in ogni bicchiere gusti e profumi unici. Ed è proprio dal senso del gusto che inizia il processo creativo dietro ad ogni birra, complice il background di Brett che ha lavorato per anni in cucina come chef. Sulle etichette delle loro birre viene raramente indicato uno stile, in favore di descrittori sensoriali ed ingredienti speciali. È un modo diverso di intendere la birra ed un birrificio in cui si mette  al centro di tutto la birra stessa e il suo valore sociale in quanto siamo tutti portati a condividere una birra che ci piace con un amico.

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  9. BeerScovery: Siren Craft Brew

    Un birraio italiano in uno dei birrifici più interessanti della scena britannica, Marco ci racconta Siren Craft Brew.

    Marco Benda è un ragazzo di Perugia, che seguendo la sua passione per la birra artigianale, ha iniziato a lavorare come birraio per Toccalmatto. Oggi è uno dei quattro birrai di Siren Craft Brew e nell’ultima diretta Facebook (che trovate a questo link!) ci ha permesso di sbirciare nella storia e nella filosofia del birrificio con un punto di vista d’eccezione.

    Siren nasce nel 2013 a pochi km da Londra. Ispirato dalle buone birre artigianali, di cui sente il richiamo proprio come un marinaio quello delle sirene, Darron Anley dà vita a questa realtà con l’obiettivo di creare birre di carattere, che possano raggiungere più persone possibili.  L’approccio del birrificio è orientato verso la creatività, verso una selezione accurata degli ingredienti ed una ricerca continua.
    Lo stesso approccio si trova nelle birre della core-line, recentemente convertita al formato in lattina su richiesta esplicita dei fan del birrificio, e nelle birre speciali, realease eccezionali in cui i birrai non pongono limiti alla propria fantasia.

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  10. BeerScovery: Moor Beer Co.

    In diretta con il Justin Hawke, fondatore e birraio di Moor che ci porta alla scoperta della sua storia e della sua filosofia.

    Nella nostra chiacchierata con Justin Hawke, birraio e fondatore di Moor Beer Co., abbiamo parlato di storia e di tradizioni, di modernità, di legno, di lattine e anche di Star Wars. Un’oretta in diretta Facebook che ci ha permesso di approfondire la conoscenza con una delle figure più interessanti del panorama brassicolo britannico, dimostrando una relazione diretta tra la sua personalità e quella delle sue birre.

    Justin ha origini americane e dopo un periodo in Germania, ha deciso di stabilirsi in Inghilterra. Nelle sue birre sono evidenti le tre influenze geografiche: la naturale torbidezza delle birre tedesche, le intense luppolature californiane e la carbonatazione naturale delle Real Ale inglesi. Nascono quindi le sue Modern Real Ales, rifermentate in cask, fusto e lattina.
    E proprio la scelta di produrre esclusivamente in lattina, effettuata dopo un periodo di intense ricerche, è stata una vera e propria rivoluzione. La lattina può sicuramente assicurare altissimi standard qualitativi, ma sono stati necessari intensi studi affinché potesse dormire sonni tranquilli: infatti le birre di Moor sono can conditioned, prodotti vivi non filtrati né pastorizzati. Proprio per questo motivo sono state le prime in lattina ad essere riconosciute dal CAMRA come Real Ales. Si tratta di veri e propri “nano cask” da conservare e consumare a temperature adeguate.

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