Essere un birrificio indipendente nella scena Craft americana.

Parlare di Rogue Ales significa raccontare la storia di un birrificio con tantissime sfumature da scoprire una per una. Abbiamo cercato di raccontarle tutte nella nostra diretta Facebook insieme a Danny Connors, innovation brewer del brewpub di Portland.

Dead Guy Ale

Rogue nasce nel 1988, è uno degli attori principali della Craft Beer Revolution americana ed ha sempre messo al centro della sua filosofia il concetto di indipendenza. Essere un birrificio indipendente significa avere massima possibilità di sperimentare, di creare qualcosa di nuovo senza porre limiti alla fantasia, come è accaduto nel caso della super discussa Beard Beer prodotta con i lieviti isolati a partire dalla barba dell’ex head brewer John Maier o delle birre del Voodoo Project che ricreavano il gusto di diversi tipi di Doughnut. Significa produrre birre anche fuori dalle logiche di mercato ascoltando esclusivamente l’istinto ed i propri fan come è accaduto nel caso di Dead Guy Ale. Questa Amber Ale prodotta ispirandosi ad una German Maibock ormai tanti anni fa, è nata come birra one-shot, prodotta in occasione del Dia de los Muertos. Nonostante non fosse uno stile particolarmente diffuso negli States, ha conquistato i palati di tutti al punto da diventare il prodotto best seller del birrificio nonché il più conosciuto ed apprezzato.

Nel corso degli anni Rogue è riuscito a rendere sempre più ampia ed inclusiva l’idea di birrificio, dando vita a progetti come Rogue Farms. Dal 2008 infatti produce autonomamente alcuni degli ingredienti che utilizza in birrificio. Quasi 20 ettari in cui nascono orzo, frutti rossi, zucche e cetrioli, che fanno da cornice al cuore delle Farms che resterà sempre il ricchissimo luppoleto. Vengono coltivate più di 10 varietà di luppoli, da quelle più tradizionali a quelle sperimentali create in loco. Ed è proprio grazie a questo progetto che sono nate birre celebri come la serie Hops di cui oggi possiamo ancora assaggiare la 6HOP entrata felicemente a far parte della core-line. Le farms sono anche la casa di diverse famiglie di api, il cui miele viene utilizzato per produrre Honey Kolsch in cui si esprime con una delicata aromaticità floreale ed una piacevole morbidezza.

Honey Kolsch

Ma raccontare la storia e la filosofia di Rogue significa raccontarne anche un rapporto con la città di Newport costruito sin dalle origini di questo birrificio. Probabilmente la conoscete già, ma è bello ricordarla: nel 1989 quando i fondatori di Rogue erano alla ricerca di nuovi spazi, incontrarono Mohava Niemi, proprietaria di un ristorante locale che concesse loro uno dei suoi spazi in affitto ponendo due condizioni: che attraverso il birrificio si prendessero cura dei pescatori della città in caso di cattive stagioni di pesca e che esponessero all’interno la sua foto nuda in una vasca da bagno. Il patto viene tutt’ora rispettato e se in ogni Pub e birrificio di Rogue troverete una copia della celebre foto, non sono rare le iniziative a supporto di realtà locali come borse di studio o birre i cui proventi vengono devoluti in beneficenza. È questo il caso della nuova Dreamland Lager, un’ American Lager da 4,8% abv. prodotta in collaborazione con un’associazione no-profit che si occupa di rimettere in sicurezza gli skate park della nazione.

Dreamland Lager

Nel tempo Rogue ha dato vita a tanti progetti sempre più irriverenti come le Rogue Distilleries e Rogue Thunder Barrel dove vengono prodotte le botti usate negli affinamenti di spirits e birre, ed ha deciso di esplorare nuovi tipi di prodotti come i cocktail pre-miscelati e le soda. Ogni prodotto nuovo viene sviluppato dal team di cui fa parte Danny nel Brewpub di Newport che ha a disposizione un impianto pilota in cui lasciar spazio alla fantasia e da cui possiamo sicuramente aspettarci nuove birre nel corso dei prossimi mesi. A questo proposito Danny ci ha anche anticipato che Rogue ha iniziato ad esplorare il territorio delle fermentazioni miste traendo ispirazione dalla tradizione belga di fermentazione ed affinamento in botte.  

Danny ci ha regalato un’oretta ricca di curiosità che ci permettono di apprezzare ancora di più il lavoro costruito da Rogue negli ultimi 30 anni, ci ha anche invitato ad essere parte attiva della Rogue Nation, la comunità di fan del birrificio che oggi ha più di 200.000 cittadini in tutto il mondo. Come sempre noi pensiamo che il miglior modo per conoscere un birrificio sia attraverso le sue birre e per questo abbiamo pensato ad un Mixed Pack dedicato: 3 birre diverse, simbolo di altrettante sfaccettature di Rogue Ales.

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