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Blog Ales&Co

  1. Merry Christmas & Happy Beers!

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    clicca qui per scaricare il catalogo Christmas Beers 2016

    In epoca recente i prodotturi di birra amano accompagnare i giorni di festa che si ripetono ogni anno sul calendario, con una birra a tema. Sono infatti nate così produzioni come Pumpkin King di Brewdog e Stingy Jack di Beavertown, birre alla zucca dedicate ad Halloween o Juniper Pale Ale di Rogue Ales pensata per la festa del ringraziamento americana. Ma nessun momento è così tradizionalmente rappresentativo per il mondo birraio, come il periodo natalizio. Basti pensare alla storia che possiedono le Christmas Ale in alcuni paesi (di cui avevamo parlato tempo fa in questo articolo), o più semplicemente a vero e proprio gruppo di prodotti riconducibile a questo periodo dell'anno, che racchiude stili identificabili e che muta ed evolve di anno in anno.

    Se pensiamo ai primi assortimenti natalizi che vi proponevamo, la nostra mente ci porta ai grandi classici, dagli elfi Bad Elf e Very Bad Elf di Ridgeway a Christmas Ale di St.Peter's Brewery, colonne portanti e vere interpretazioni della tradizione brassicola "invernale" britannica.

     

    A questa irrununciabile parte, negli ultimi due anni si è aggiunto l'elemento food pairing, ovvero produzioni che meglio possano accompagnare i cibi delle feste o che li vogliano in qualche modo riprodurre.  A questo aspetto hanno dato particolare attenzione Nøgne ø, To Øl e Mikkeller con prodotti come God Jul il primo, Jule Maelk e Shameless Santa il secondo e Ris a La M'Ale il terzo. In questo contesto è interessante l'inserimento nel mondo natalizio di birre acide, si pensi ad esempio a Sur Jul di Nøgne ø o a Winbic di Mikkeller.

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  2. Le novità di Brewdog: le degustazioni (parte prima)

    Abbiamo impiegato un po', ma alla fine abbiamo assaggiato le novità arrivate da Brewdog e in due puntate (per aumentare la suspence) vi raccontiamo come ci sono sembrate.

    Iniziamo dalla nuova Trashy Blond. Sebbene resti allo sguardo uguale alla vecchia ricetta, il naso risulta da subito più ricco con una sottile e molto piacevole nota erbacea e speziata. Non emergono le attese sensazione di lampone (aggiunti in fermentazione) che invece in modo molto elegante si percepiscono in bocca dove su una bella e scorrevole base maltata si mettono in mostra non tanto con le note acide (se non in modo molto sottile) ma quelle più aromatiche che i lamponi portano con loro. Colpisce invece il finale spiccatamente amaro, che lascia la bocca molto asciutta e rende la Trashy Blond ancora più beverina di quando già non fosse.

    Di tutt'altra tipologia è invece la Paradox Jura che se alla vista è una imperial stout molto classica già al naso mostra tutte le conseguenze dell'affinamento in botte. La note olfattive sono molto ampie, calde e solo leggermente arricchite dall'etilico. In bocca è avvolgente, con le sensazioni di dolcezza dell'alcol che vanno ad ammorbidire le classiche tostature delle stout rendendo la Paradox Jura una birra che sebbene abbia 15 gradi alcolici risulta molto equilibrata e di grande eleganza.

    (continua...)

  3. Summer Beers, le proposte sotto i 5% da bere in vacanza

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    Qualcuno di noi è già andato in vacanza, altri aspetteranno ancora qualche giorno, ma la verità è che siamo nel pieno dell’Estate! Questo vuol dire che abbiamo sempre più bisogno di sali minerali e ovviamente di restare idratati. Non ci lasciamo cogliere impreparati ed è per questo che abbiamo pensato ad una selezione di birre adatte alla stagione più calda in cui potremmo essere disposti a rinunciare a gradazioni alcoliche particolarmente elevate prediligendo nelle nostre bevute sensazioni più fresche e leggere. La nostra selezione non può che partire da BrewDog che con la sua Pale Ale da 0,5% abv, Nanny State, fresca e luppolata, è riuscito ad aprire la strada a chiunque volesse produrre birre analcoliche ma di grande carattere; in più nel tempo ha introdotto birre come Dead Pony Club, Pale Ale da 3,8% abv e Indie Ale, Blonde Ale da 4,2% abv che mantengono una gradazione alcolica sotto i 4,5% abv e si dimostrano birre molto interessanti, estremamente versatili e beverine. Restiamo nel mondo delle Ales ma ci spostiamo a Bristol con All Dayer di Moor, leggera e rinfrescante con intense note agrumate, e con le birre della serie Hop, “Session” Pale Ales da 4,1% abv che si distinguono per le varietà di luppolo utilizzate tra cui Union’Hop, luppolata con varietà inglesi e So’Hop, caratterizzata dai luppoli dell’emisfero australe. Continue reading
  4. Lost and Grounded: princìpi saldi e grandi birre

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    La storia di Lost & Grounded è una storia di paradossi: una coppia di Australiani che conquista la scena craft inglese grazie a birre in stile tedesco.Decisamente da non perdere.Ad un certo punto della sua vita, dopo aver lavorato per più di 10 anni in Australia all’interno di birrifici di piccole e medie dimensioni, durante un’esperienza lavorativa per Camden Town Brewery a Londra, Alex Troncoso, si pone queste domande:

    What would my ideal brewery look like if I could build it? What would our ideal company look like if we could make it? Can we make something special if we believe in ourselves? ;Will we be able to leave a legacy behind one day, giving something back to the industry we love, that has been so good to us?

    Come sarebbe il mio birrificio se potessi averne uno? Che tipo di azienda costruirei? Possiamo fare qualcosa di speciale se crediamo in noi stessi? Sarò capace di lasciare qualcosa in eredità e restituire qualcosa di positivo al mondo della birra artigianale che mi ha accolto e che amo?

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  5. Moor, manifesto delle Modern Real Ales.

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    Beer is about flavour, drinkability and enjoyment. Ecco cosa dichiara Moor, il birrificio del Somerset ri-nato nel 2007 grazie a Justin Hawke, mastro birraio americano. Un lungo percorso che ha reso questo birrificio uno dei più apprezzati della Gran Bretagna, premiato ogni anno con riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Dal 2014 si è spostato a Bristol contribuendo alla creazione di quello che è definito dal giornalista e autore Tim Webb “il panorama birrario più interessante degli UK”, contando più di 15 birrifici in un centro città da non più di mezzo milione di abitanti.

    Nelle birre di Justin si fondono perfettamente “la tendenza tedesca alle birre torbide”, le intense luppolature in stile americano e le tipiche rifermentazioni inglesi, Modern Real Ales, rifermentate in bottiglia (o in lattina), oppure servite in Cask.

    Parlare di birre in Cask significa dimenticare una carbonatazione “tecnologica”, e bere un prodotto a cui la seconda rifermentazione in cask e concede un corpo più delicato mentre il lievito trova grande spazio di espressione, anche a livello sensoriale. Parliamo di vere e proprie birre “vive” la cui produzione richiede tempistiche e attenzioni particolari, da qui la necessità che ha sentito Moor di un laboratorio di analisi sensoriale interno, a cui si aggiunge la sua grande cura per la selezione degli ingredienti. Anche per questo Il CAMRA ha riconosciuto per la prima volta lo status di Real Ales a birre in lattina, proprio ai prodotti di Moor. Continue reading

  6. Parte domani la sesta edizione del Gluten Free Expo..niente glutine, ma tanta birra!

     

     

    Torna dal 18 al 21 novembre Gluten Free Expo, fiera internazionale dedicata al mondo del senza glutine, giunta alla sua sesta edizione. Come lo scorso anno saremo presenti anche noi con le nostre proposte. Avrete infatti modo di conoscere tutto il nostro assortimento GFree in bottiglia a cui si affiancheranno anche 5 birre alla spina.

    E' sempre più numeroso il numero di persone che hanno problemi di celiachia, e riteniamo sia importante dare la possibilità di poter godere di un prodotto che per sua natura non sarebbe loro accessibile ma che negli ultimi anni, grazie all'utilizzo di materie prime prive di glutine o a specifiche tecniche di lavorazione, lo è diventato. L'aspetto a cui teniamo particolarmente è che l'alternativa presentata non si accontenti di rendere il prodotto fruibile, ma che sia sensorialmente all'altezza delle altre birre artigianali. In questo senso, troviamo interessante vedere come capiti sempre più spesso che la proposta deglutinata o senza glutine venga scelta anche da coloro che non soffrono di alcuna intolleranza, come una "qualsiasi" delle birre in assortimento e non come un prodotto dedicato. In questo senso vogliamo contribuire a fare in modo che prodotti con e senza glutine possano convivere su uno stesso piano qualitativo e pensiamo che eventi come Gluten Free Expopossano essere delle ottime occasioni dove trasmettere questo messaggio.

    In questa direzione va la grande novità di quest'anno. Per la prima volta infatti ad accompagnare le birre gfree ci sarà anche una selezione di birre Lactose Free. Brewdog possiede infatti la certificazione Vegan, a conferma che il birrificio non usa nessun tipo di chiarificante di origine lattica. In fiera sarà quindi possibile assaggiare la linea base del birrificio in bottiglia, ad eccezione di Jet Black Heart, Milk Stout la cui ricetta richiede l'aggiunta di lattosio. Continue reading

  7. Torna la newsletter di Ales & Co!

     

    Vista la sempre maggiore frequenza dei carichi dal Nord Europa e dagli USA, abbiamo pensato di tornare a utlizzare lo strumento prezioso della newsletter per tenervi sempre aggiornati sui nuovi arrivi.

    La nuova newsletter avrà cadenza settimanale e metterà in evidenza alcuni dei prodotti appena entrati in casa o per i quali è previsto un arrivo nell'arco di pochi giorni. Possono essere nuove produzioni che entrano a far parte dell'assortimento di una fornitore o birre speciali/one shot e quindi uniche in tutti i sensi!

    Ogni newsletter sarà accompagnata da una nuova rubrica che abbiamo chiamato "pick of the week", facilmente traducibile con "birra della settimana", dove riproponiamo/riscopriamo un prodotto che ci ha particolarmente colpito o la cui bevuta è perfetta per il periodo in cui ci si trova. Questa settimana la scelta, sempre difficile vista l'ampio assortimento, è ricaduta su Porter di Black Isle, Porter biologica dalla bella tostatura secca che ben si abbina ad una crema di castagne ad esempio.

    Iscrivetevi subito alla nostra newsletter per non perdervi più nessuna new entry di Ales & Co! E' molto semplice, si può fare dal nostro sito e basta 1 min (clicca qui il procedere con l'iscrizione). La prima newletter è stata inviata oggi, ma non disperate, chi se la fosse persa, può visualizzarla cliccando qui.

  8. Le novità di Brewdog, le degustazioni (parte seconda)

    Dopo averne parlato a lungo, all'assaggio la Ab:08 è riuscita a stupire, sebbene come tutte le altre birre di questa linea abbia bisogno di molta cantina per diventare un prodotto in tutto e per tutto piacevole. Diciamo subito che il tentativo di produrre una golden imperial stout non è completamente raggiunto... i ricordi di tostatura e soprattutto le sensazioni tattili sono troppo velate per far sì che la Ab:08 a occhi chiusi ricordi una stout. In ogni caso la birra nel complesso convince. Si presenta di un bel giallo intenso con riflessi dorati e al naso emerge in tutta la sua potenza (anche etilica) mostrando note di frutta surmatura, canditi, e un sottile ricordo di vaniglia e legno, oltre a note fumé e roasted. Un naso complesso e profondo, che al momento ha come principale pecca quella di risultare troppo ricco e un po' confuso. La bocca è piuttosto corrispondente e ha un percorso molto ben costruito risultando alla fine, sorprendentemente, bilanciata. L'ingresso è decisamente morbido e il corpo, costruito a suon di palate di fiocchi d'avena, è importante, sebbene non abbia la viscosità necessaria per poterci ricordare un'imperial stout. Alla dolcezza iniziale si sommano man mano che il sorso scorre le note di affumicato, caffé e cioccolato. La sensazione finale è più quella di un barley wine che non di un'imperial stout, in cui è la ricchezza a emergere con grande carattere in attesa che il tempo levighi gli ovvi spigoli.

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  9. LONEWOLF IS HERE!

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    Relentless in our art; curious in our science.

    “Inarrestabili nel nostro lavoro, avidi di scoperte.”

    Ecco come si presenta l’ultimo progetto di casa BrewDog arrivato in Italia: LoneWolf.

    Non è il primo birrificio in Europa ad entrare nel mondo della produzione degli Spirits, ma è sicuramente tra i primi ad intraprendere questa produzione a partire dalla materia prima. Un percorso iniziato nel 2016 fatto di ricerca, esperimenti e alambicchi.

    Il primo prodotto è stata una Vodka. Ottenuta tramite l’utilizzo di malto al 50% di orzo e al 50% di frumento, grazie ad una distillazione in due passaggi: il primo in un alambicco discontinuo a tre bolle - unico nel suo genere - e il secondo con un alambicco continuo a colonne.
    Un alambicco discontinuo garantisce che le componenti aromatiche estratte siano più intense e caratterizzanti. L’alambicco a colonna regala, invece, prodotti con una buona morbidezza ed estremamente delicati. Il cuore della Vodka LoneWolf è un distillato al 96,4% abv, sarà poi filtrato solamente una volta, tramite un singolo filtro a carbone per mantenere del tutto intatte le caratteristiche sensoriali del malto, e addizionato di acqua fino a raggiungere un tenore alcolico di 40% abv. Risultato di un sistema di distillazione misto, questa vodka ha grande equilibrio, è morbida e profumata con delicate note di vaniglia e zucchero a velo.
    Il secondo prodotto in arrivo da Ellon è il Gin LoneWolf, ottenuto con lo stesso processo di distillazione della Vodka LoneWolf ed infuso con botanicals. Il team LoneWolf ha sperimentato più di 130 mix diversi di spezie prima di arrivare alla ricetta attuale che oltre a ginepro e cardamomo comprende coriandolo, pepe rosa, citronella, scorza di lime e noce moscata. Un blend freschissimo arricchito dalle punte floreali della lavanda, che lo rende estremamente versatile nella produzione di cocktail.

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  10. MIKKELLER: da una cucina di Copenhagen all’MBCC

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    Come tante storie, anche quella di Mikkeller inizia in una cucina. Siamo nel 2005, Mikkel Borg Bjergsø, professore di matematica e fisica, e Kristian Klarup Keller, giornalista che successivamente lascerà l’azienda per tornare al suo lavoro, trovano tempo per coltivare una passione, l’homebrewing. Ben presto si rendono conto che il loro hobby può diventare qualcosa di più e nel 2006 nasce Mikkeller.Dal 2006 ad oggi molte cose sono cambiate, resta però salda la filosofia di questo microbirrificio che dal cuore della Danimarca oggi raggiunge più di 40 nazioni nel mondo con una varietà di produzioni da far girare la testa.

    “WE AIM TO…brew beer that challenges the concept of good beer and moves people. We do this by using the best ingredients and work with the most talented and creative minds around the world.”

    “Vogliamo creare birre che tocchino le persone e portino ai massimi confini il concetto di buona birra. Cerchiamo di farlo utilizzando i migliori ingredienti e lavorando con le menti più talentuose e creative in giro per il mondo”

    Ancora oggi Mikkeller non ha una propria sede, ospitato per la produzione da birrifici amici (sempre più spesso De Proefbrouwerij in Belgio), da vita a birre sempre nuove - spesso produzioni one shot - in cui si fondono perfettamente studio approfondito di materie prime, tecniche di produzione e fantasia. Traggono ispirazione sia da stili inglesi che tipicamente belgi, reinterpretando li ed esplorando i confini del gusto. Prendiamo ad esempio la serie Spontan, versione Mikkelleriana delle lambic belghe, prodotte spesso con aggiunta di frutta fresca come la Spontanblackberry, o di erbe aromatiche, come la Spontanbasil nata dalla collaborazione con il birrificio belga Lindemans.

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