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Come tante storie, anche quella di Mikkeller inizia in una cucina. Siamo nel 2005, Mikkel Borg Bjergsø, professore di matematica e fisica, e Kristian Klarup Keller, giornalista che successivamente lascerà l’azienda per tornare al suo lavoro, trovano tempo per coltivare una passione, l’homebrewing. Ben presto si rendono conto che il loro hobby può diventare qualcosa di più e nel 2006 nasce Mikkeller.Dal 2006 ad oggi molte cose sono cambiate, resta però salda la filosofia di questo microbirrificio che dal cuore della Danimarca oggi raggiunge più di 40 nazioni nel mondo con una varietà di produzioni da far girare la testa.

“WE AIM TO…brew beer that challenges the concept of good beer and moves people. We do this by using the best ingredients and work with the most talented and creative minds around the world.”

“Vogliamo creare birre che tocchino le persone e portino ai massimi confini il concetto di buona birra. Cerchiamo di farlo utilizzando i migliori ingredienti e lavorando con le menti più talentuose e creative in giro per il mondo”

Ancora oggi Mikkeller non ha una propria sede, ospitato per la produzione da birrifici amici (sempre più spesso De Proefbrouwerij in Belgio), da vita a birre sempre nuove - spesso produzioni one shot - in cui si fondono perfettamente studio approfondito di materie prime, tecniche di produzione e fantasia. Traggono ispirazione sia da stili inglesi che tipicamente belgi, reinterpretando li ed esplorando i confini del gusto. Prendiamo ad esempio la serie Spontan, versione Mikkelleriana delle lambic belghe, prodotte spesso con aggiunta di frutta fresca come la Spontanblackberry, o di erbe aromatiche, come la Spontanbasil nata dalla collaborazione con il birrificio belga Lindemans.

Un altro esempio è la recente serie HopTerroir in cui il concetto di terroir, troppo spesso riservato solo al mondo del vino, viene applicato ai luppoli: la stessa varietà può dar vita a flavour differenti a seconda delle condizioni climatiche e geografiche in cui cresce; nascono birre single hopped in cui ai luppoli viene concesso massimo spazio di espressione. Di fatto questo è un progetto ad ampio respiro il cui obiettivo finale è impegnarsi affinchè l’attenzione e la cura per la materia prima crescano sempre di più. Abbiamo avuto modo di assaggiare una di queste birre durante Beer Attraction, promettiamo che appena tornate disponibili sarete i primi a saperlo, nel frattempo vi lasciamo questo link in cui il progetto è illustrato da Mikkel in prima persona. Tornando alla storia, Mikkeller non ha mai nascosto di voler riconoscere alla birra il ruolo che merita nel mondo degli abbinamenti gastronomici, anche di alto e altissimo livello e proprio per questo sono nate nel tempo tante etichette personalizzate in collaborazione con diversi ristoranti, tra cui anche stellati. In più a partire dal 2013 sono nati i Mikkeller Bar che dagli Stati Uniti alla Thailandia offrono l’opportunità di esplorare l’universo Mikkeller, arricchitosi nel tempo di alcuni spirits di sua produzione, anche in abbinamento a diversi piatti.

Le collaborazioni, i premi e la fama ottenuti negli anni, rendono Mikkeller uno dei birrifici più apprezzati e seguiti del panorama craft europeo. Dal 2012 ogni anno Mikkeller chiama a Copenhagen tutti i suoi fan per un grande festival a cui partecipano sempre più birrifici da tutto il mondo. Se alla prima edizione parteciparono poco più di 20 birrifici, la lineup dell’edizione 2018 conta 100 birrifici diversi da tutto il mondo che porteranno con sè quasi 800 birre, etichette rappresentative della propria produzione e birre one-shot pensate per il festival stesso. La prossima edizione del MBCC (Mikkeller Beer Celebration Copenhagen) sarà i prossimi 11 e 12 maggio e i biglietti sono quasi del tutto Sold Out, un’occasione che nessun Geek vorrebbe perdersi!