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  1. Abbinamento birra e cibo, la pizza è l’unica opzione possibile?

    alt Il legame tra lievitati e fermentati è del tutto indissolubile. Cereali, acqua e lievito insieme ad un paio di altri ingredienti peculiari avvicinano pizza e birra creando un rapporto gastronomico e culturale difficile da scardinare. Anzi, potrebbe sembrare che in Italia, in cui la cultura gastronomica è storicamente legata al vino e ai suoi abbinamenti, quello accanto alla pizza, sia l’unico spazio a disposizione della birra. In realtà, nel panorama di oggi questa associazione rischia di essere quantomeno riduttiva e anzi ci possiamo permettere di allargare un po’ questo orizzonte. Iniziamo parlando al plurale: gli abbinamenti tra pizze e birre non possono essere considerati al singolare. La varietà di farine, impasti e ingredienti fanno sì che l’abbinamento con la “classica birra bionda”, che per altro in questi termini non esiste, dato che le interpretazioni sono molteplici, non sia più sufficiente da solo. In più oggi si può tenere conto non solo dell’enorme varietà del panorama brassicolo nazionale e non, ma anche di tutte le opzioni in termini di ingredienti, ricette e preparazioni che la cucina oggi ha a disposizione. Esplorando il mondo degli abbinamenti in senso lato è necessario fare una distinzione di fondo ovvero decidere se procedere per accordo o per contrasto, o più semplicemente, tenere conto di entrambe le opportunità. Nel primo caso si mettono accanto cibi e bevande con le stesse caratteristiche gustative, nel secondo ci si pone l’obiettivo di riequilibrare il palato accostando sensazioni tattili o sapori tra di loro opposti. La riuscita di un abbinamento in ogni caso non sarà mai legata ad un’equazione matematica, ma piuttosto alla memoria sensoriale del soggetto e ovviamente alle singole preferenze. Per affrontare più nel dettaglio questo argomento, e includere piatti diversi dalla pizza, facciamo riferimento ad alcune delle diverse caratteristiche che è possibile trovare in una birra. Continue reading
  2. Piccola fotografia sulla Norvegia brassicola

    Ah, il grande Nord! Nonostante (troppo) spesso si tenda a generalizzare agglomerando cultura, tradizioni e usanze di “quei posti freddi dove il sole tramonta alle 3” farlo con la birra potrebbe rivelarsi una questione più delicata del previsto: non c’è uno stile unico o caratteristico e le informazioni che ci arrivano sono spesso limitate (causa anche della lingua dalla difficile interpretazione?). Fino a qualche anno fa il movimento della birra artigianale era molto vivace soprattutto in Danimarca con un considerevole numero di birrifici emergenti di alto interesse, tra le quali c’era anche il “nostro” Mikkeller. Oggi, realtà come quella Norvegese, con alla base una cultura brassicola spontanea e frammentata a livello regionale con produzioni tipiche come le Harvest Ale (birre prodotte durante il raccolto) e le Christmas Ale, hanno saputo affermarsi, evolversi e creare il proprio segmento di mercato, riuscendo, tramite un percorso di sperimentazione e un’accurata selezione della materia prima a dimostrare un fortissimo potenziale e una straordinaria apertura mentale. Continue reading
  3. Uno sguardo al 2016 per la pinta del 2017!

     

    Il nuovo anno è arrivato e, prima di tornare al tran tran quotidiano, ci piace dare uno sguardo a quanto fatto finora per guardare a un 2017 entusiasmante e stimolante.

     

    Il nostro 2016 ha visto l'inserimento di tre nuovi birrifici da tre nazioni diverse:

    - Stone Berlin (Germania): il birrificio californiano, tra gli artefici delle Craft Beer Revolution americana, ha aperto l'attesa sede europea, scegliendoci per la distribuzione sul territorio italiano. Birre che hanno fatto la storia nella scena artigianale statunitense, come Stone Ipa, Arrogant Bastard Ale e Ruination Ipa, nel 2017 saranno una realtà consolidata nei formati in lattina e fusto kkeg.

    - Black Sheep Brewery (UK): birrificio dello Yorkshire, nato da un'idea di Paul Theakston, dopo l'uscita dall'attività di famiglia. Black Sheep ha dato nuova linfa alla parte del nostro assortimento legata alla tradizione brassicola anglossassone, a noi molto cara.

    - Oedipus (Paesi Bassi): ultimo in ordine cronologico ad unirsi a noi e primo birrificio olandese che abbiamo iniziato a distribuire. Realtà che si aggiunge alle tendenze moderne ispirate alle produzioni luppolate del Nuovo Mondo, Oedipus ci ha incuriosito per la creatività nella scelta di materie prime terze e per la capacità nel saperle usare.

     

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  4. Merry Christmas & Happy Beers!

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    clicca qui per scaricare il catalogo Christmas Beers 2016

    In epoca recente i prodotturi di birra amano accompagnare i giorni di festa che si ripetono ogni anno sul calendario, con una birra a tema. Sono infatti nate così produzioni come Pumpkin King di Brewdog e Stingy Jack di Beavertown, birre alla zucca dedicate ad Halloween o Juniper Pale Ale di Rogue Ales pensata per la festa del ringraziamento americana. Ma nessun momento è così tradizionalmente rappresentativo per il mondo birraio, come il periodo natalizio. Basti pensare alla storia che possiedono le Christmas Ale in alcuni paesi (di cui avevamo parlato tempo fa in questo articolo), o più semplicemente a vero e proprio gruppo di prodotti riconducibile a questo periodo dell'anno, che racchiude stili identificabili e che muta ed evolve di anno in anno.

    Se pensiamo ai primi assortimenti natalizi che vi proponevamo, la nostra mente ci porta ai grandi classici, dagli elfi Bad Elf e Very Bad Elf di Ridgeway a Christmas Ale di St.Peter's Brewery, colonne portanti e vere interpretazioni della tradizione brassicola "invernale" britannica.

     

    A questa irrununciabile parte, negli ultimi due anni si è aggiunto l'elemento food pairing, ovvero produzioni che meglio possano accompagnare i cibi delle feste o che li vogliano in qualche modo riprodurre.  A questo aspetto hanno dato particolare attenzione Nøgne ø, To Øl e Mikkeller con prodotti come God Jul il primo, Jule Maelk e Shameless Santa il secondo e Ris a La M'Ale il terzo. In questo contesto è interessante l'inserimento nel mondo natalizio di birre acide, si pensi ad esempio a Sur Jul di Nøgne ø o a Winbic di Mikkeller.

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  5. Torna la newsletter di Ales & Co!

     

    Vista la sempre maggiore frequenza dei carichi dal Nord Europa e dagli USA, abbiamo pensato di tornare a utlizzare lo strumento prezioso della newsletter per tenervi sempre aggiornati sui nuovi arrivi.

    La nuova newsletter avrà cadenza settimanale e metterà in evidenza alcuni dei prodotti appena entrati in casa o per i quali è previsto un arrivo nell'arco di pochi giorni. Possono essere nuove produzioni che entrano a far parte dell'assortimento di una fornitore o birre speciali/one shot e quindi uniche in tutti i sensi!

    Ogni newsletter sarà accompagnata da una nuova rubrica che abbiamo chiamato "pick of the week", facilmente traducibile con "birra della settimana", dove riproponiamo/riscopriamo un prodotto che ci ha particolarmente colpito o la cui bevuta è perfetta per il periodo in cui ci si trova. Questa settimana la scelta, sempre difficile vista l'ampio assortimento, è ricaduta su Porter di Black Isle, Porter biologica dalla bella tostatura secca che ben si abbina ad una crema di castagne ad esempio.

    Iscrivetevi subito alla nostra newsletter per non perdervi più nessuna new entry di Ales & Co! E' molto semplice, si può fare dal nostro sito e basta 1 min (clicca qui il procedere con l'iscrizione). La prima newletter è stata inviata oggi, ma non disperate, chi se la fosse persa, può visualizzarla cliccando qui.

  6. Tùtt Insèma..prima White Ipa dei Brewdog Bar italiani in collaborazione con il Birrificio Lambrate

     

    Nessun nome poteva essere più bello, aggregante e “lambrate stile” di Tùtt Insèma per la prima collaborazione dei Brewdog Bar italiani con un birrificio italiano, e che birrificio!! I ragazzi del Birrificio Lambrate hanno ospitato i manager di Brewdog Bologna, Firenze e Roma, per una brassata in compagnia. L’idea di base era una White Ipa di 5,5% con luppoli americani. Il risultato è una birra con tutto il carattere italiano, preciso e schietto del birrificio meneghino, un'aromaticità e una luppolatura ampie, decise ed esotiche, come piace ritrovare nel bicchiere ai Brewdog Bar o farvi scoprire nelle loro tapline.
    Per coloro che amano le due anime di questo gruppo di amici, qui unite per una produzione limitata, è da non perdere l’evento del 29.09.16 con il lancio in contemporanea di Tùtt Insèma nei tre Brewdog Bar italiani, nei due locali di Lambrate a Milano, e, per chi si trovasse in Germania, a Berlino presso Birra – Italian Craft Beer.

    Qui sotto invece il tour di presentazione Tùtt Insèma nelle varie città, con tutti i protagonisti presenti:

    29.09.2016 presso Birrificio Lambrate a Milano

    30.09.2016 al Brewdog Bar Bologna

    01.10.2016 al Brewdog Bar Firenze

    02.10.2016 al Brewdog Bar Roma

  7. It's can time! Una lattina per l'estate...

     

     

    Luglio e agosto sono i mesi in cui a turno molti di noi vanno a rilassarsi al mare. Stendersi al sole, leggere i libri accumulati durante l'anno e spezzare la calura con un gratificante bagno e con una bella birra fresca. Perfetta a questo scopo e ideale sotto l'ombrellone è la lattina e per questo vi veniamo incontro con un bel numero di alternative craft per tutti i gusti. Di oltre settanta prodotti in assortimento abbiamo preparato per voi una selezione delle ultime novità e di quanto particolarmente fresco e adatto alla vostre giornate estive.

    Eccovi qui quindi la nostra top 20 in lattina per l'estate 2016:

     

    1. Arrogant Bastard, Stone Berlin

    2. Stone Ipa, Stone Berlin

    3. Cali Belgique, Stone Berlin

    4. Ruination Ipa 2.0, Stone Berlin

    5. Gose to Hollywood, To Øl

    6. Hallo, Ich bin Berliner Weisse Sour Cherry, Mikkeller

    7. Hallo, Ich bin Berliner Wiesse Peaches, Mikkeller

    8. Elvis Juice, Brewdog

    9. Pogo, Wild Beer

    10. Kingpin, Brewdog

    11. Session Ipa, Fourpure

    12. Neck Oil, Beavertown

    13. Tribute, St. Austell Brewery

    14. Revival, Moor Beer

    15. Fresh, Wild Beer

    16. All others Pale Ale, Mikkeller

    17. Black Hammer, Brewdog

    18. Agent of Evil, Moor Beer

    19. Quelle, Beavertown

    20. Skyliner Wheat, Fourpure

     

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  8. Metti una Ipa per l'estate.. eccovi la terna vincente

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    Con l'avvicinarsi dei mesi caldi iniziano anche le prime uscite in compagnia all'aperto e cresce la voglia di una bevuta più fresca e dissetante. Da questo punto di vista il luppolo ci viene incontro, in quanto conferisce una bella secchezza e pulizia alla birra invitando a una nuova sorsata.

    In quest'ottica abbiamo pensato di darvi alcuni suggerimenti sulle scelte possibili per quest'estate. Durante i mesi che seguiranno vi presenteremo una serie di prodotti, tra cui stagionali limitate targate summer 2016, nuovi arrivi in assortimento partoriti in una notte di mezza estate oppure alcune classiche che troviamo particolarmente adatte alla stagione estiva. E proprio con quest'ultime vogliamo iniziare oggi. Dal nostro assortimento Ipa abbiamo "scattato" tre prodotti che amiamo per aromaticità, carattere e grande freschezza. 3 birre quindi di 3 birrifici diversi che ben si prestano a gare di confronto... Soundwave Ipa di Siren Craft Brew, First Frontier di To Øl e Deception di Mikkeller.

    Ipa che parte di voi hanno già imparato a conoscere e che si distinguono per una bella componente fruttata e una decisa vena luppolata, che le rendono particolarmente dissetanti nonostante gradazioni alcoliche non contenute.
    Assaggiandole in batteria avrete modo di apprezzare la parte più floreale ed erbacea del luppolo fresco in Deception, gli elementi di frutta gialla e leggermente resinosi in Soundwave e la carica agrumata e decisa chiusura amara di First Frontier.

    Visto il bel gioco che scaturisce nella degustazione in serie delle tre abbiamo pensato di invogliarvi con una speciale promozione valida per un mese. Se acquisterete 3 cartoni (1 x tipo, formato 0,33lt) o tre fusti (1 x tipo, formato kkeg 30lt) vi verrà concesso uno sconto aggiuntivo del 5% su questi prodotti.

    Cosa aspettate?! Enjoy the Summer, Enjoy the Beer!

     

  9. Continua nel 2016 la Rogue Hop Revolution

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    Pensando a tutto quanto fatto e vissuto in campo birrario nell'anno ormai alle spalle si inizia ad essere curiosi su ciò che nascerà, cambierà e si svilupperà durante il 2016. Nell'attesa di scoprire insieme quanto avverrà mese per mese, un primo progetto interessante lo possiamo già condividere in questo inizio di anno. 

    Come probabilmente molti di voi già sapranno negli ultimi anni Rogue Ales ha svolto un grande lavoro nella coltivazione di materie prime necessarie alla produzione della birra. Dalla nascita delle Rogue Farms alla creazione di proprie varietà di luppolo e malto, l'impegno di Rogue su questo fronte è divenuto un elemento distintivo del birrificio.

    In passato abbiamo già avuto modo di assaggiare 7Hop Ipa, birra pensata proprio per sottolineare questo studio sulle materie prime, oltre a vari altri prodotti con luppoli e malti sviluppati dal birrificio. Con il 2016 inizia un progetto più strutturato che vede la creazione di 4 Ipa di 4 diverse intensità, prodotte tutte con luppoli provenienti dalle Rogue Farms. I numeri chiave sono 4,6,7,e 8. 4 per un'Ipa da 4,44% con 4 luppoli aromatico e beverino, 6 per un'Ipa da 6,66% con un approccio tagliente, 7 per un prodotto più robusto da 7,77% ma di notevole equilibrio e 8 per l'Ipa regina che comprende tutta l'aromaticità delle 8 varietà protagoniste in questa mini serie (vedi l'immagine per il nome dei luppoli).

    Le birre si susseguiranno nei prossimi mesi (la programmazione è ancora in fase di definizione) sia nel formato in bottiglia da 0,65lt che nel nuovo fusto Key Keg slim line.

     

     

     

  10. Beer Christmas to you!

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    Clicca qui per visualizzare il catalogo di Natale 2015

    L'anno scorso il Natale ci ha dato l'occasione di conoscere un pochino meglio le tradizione birrarie di alcuni paesi in questo periodo. Dicembre è di nuovo alle porte, le luminarie sono già da un po' accese nelle città, i negozi traboccano le idee regalo e le gastronomie hanno adattato il loro assortimento inserendo tutte quelle predibatezze che non possono mancare sulle nostre tavole. Entrando quindi in mood natalizio è interessante vedere quali sono gli elementi che ispirano le birre che caratterizzano questo particolare momento dell'anno. Il Natale scorso avevamo già visto come nella tradizione anglossassone lo "stile" Christmas si caratterizza principalmente per una gradazione alcolica più sostenuta rispetto alle Ales tradizionali. Questo aspetto nasce dal fatto che queste Winter Ale  accompagnavano tradizionalmente cibi intensi e corposi come il brawn, sorta di testa in cassetta prodotta a partire dalla testa di maiale o di pecora, o il tacchino arrosto. L'alcolicità unita a un profilo maltato permettono a queste birre di bilanciare gli elementi grassi dei secondi natalizi conferendo una bella pulizia e secchezza al palato. Ne sono un esempio birre come Christmas Ale di St. Peter's Brewery o Insanely Bad Elf di Ridgeway Brewery.

    Il principio è simile per coloro che interpretano il Natale attraverso Porter o Stout corpose e birre invecchiate in botte. Anche in questo caso il concept del prodotto parte dal cibo che andrà ad accompagnare. La componente tostata e la struttura importante permettono (e lo facevano ancor di più un tempo in quei paesi in cui non vi era una tradizione vinicola) di sostenere portate che prevedono primi piatti molto carichi, carni dalle lunghe cotture, pietanze sugose e grasse. La dolcezza di base e l'alcolicità di queste birre favoriscono un'esaltazione dei sapori, limitando tutto quanto è in eccesso. Si pensi ad esempio a come God Jul Whisky di Nøgne Ø in abbinamento a dell'anatra arrosto ne attenua l'elemento selvatico evidenziandone però la componente dolce e grassa della carne.

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