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Blog Ales&Co

  1. Winter Craft Beer 2019

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    Non è mai troppo presto per iniziare a festeggiare, introduzione pre-invernale alle bevute di Natale!

    Ognuno di noi ha nel bagaglio di tradizioni un particolare rito legato al Natale e al periodo invernale, che sia ritrovarsi con gli amici di sempre, rivedere un film o una serie tv o mangiare un piatto in particolare. Qualunque sia la vostra tradizione, abbiamo pensato ad una selezione di birre che possa accompagnarci nei mesi più freddi dell’anno e durante le festività. Alcuni dei principali Paesi birrari del mondo hanno tradizioni storiche legate a questo periodo dell’anno, ma sono altrettanti i birrifici nel mondo che lo interpretano alla loro maniera. Se le bevute più tradizionali comprendono stili ricchi e morbidi, dove sono le note del malto a fare da padrone, i birrifici che rappresentano al meglio le bevute inglesi del periodo invernale sono Ridgeway e St. Peters. Il primo rappresenta, ormai, un punto di riferimento per le birre di Natale con i suoi elfi a cattiveria crescente, da Bad Elf, Pale Ale luppolata con Cascade, ad Insanely Bad Elf, Red Ale particolarmente intensa, passando per birre come Lump of Coal, Stout a tendenza cioccolatosa ispirata al carbone di zucchero. Winter Ale e Christmas Ale, sono invece le due proposte invernali di St. Peters: accomunate dalla struttura maltata, nel primo caso sono le note di toffee a fare da padrone, mentre nel secondo emerge una piacevole vena fruttata. Gli amanti del birrificio che vogliono assaggiarle entrambe avranno l’occasione di farlo grazie al Xmas Gift Pack St. Peters che le contiene insieme al bicchiere dedicato. (cod. B203GFP). Bevuta di stampo tradizionale, ma in stile completamente diverso dalle precedenti, è la proposta di Brasserie de la Senne: in Winter Mess si combinano il calore avvolgente di una birra natalizia e l’amaro pulito a cui ci ha abituati il birrificio. Per chi è alla ricerca di bevute più moderne e dissetanti, sono diverse le birre in arrivo da BrewDog, Mikkeller e TO OL. Continue reading
  2. Hoppy Pilsner, due birre a confronto

    alt Stesso stile, due birre completamente diverse, ognuna connotata dalla firma distintiva del birrificio. Mettiamo a confronto Lost Lager di BrewDog e Enter Night Pilsner di Stone Brewing. Due birrifici fortemente connotati dalla produzione di birre ad alta fermentazione, le cui IPA (Punk Ipa da una parte, Stone IPA dall’altra) sono diventate con il tempo due punti di riferimento per chi si avvicinasse allo stile. Entrambi hanno deciso di aprirsi al mondo delle Pils e lo hanno fatto mettendo la propria firma sullo stile, senza snaturarne le caratteristiche principali. BrewDog è il birrificio che ha fatto di “Craft Beer for the People” il suo motto, non ci stupisce il tipo di bevuta che propone Lost Lager. Una pilsner da 4,7% abv prodotta con lievito proveniente da Weinstephan e luppolata con varietà Sapphir utilizzato in dry hopping. Usare un lievito da bassa fermentazione garantisce ottima pulizia e spazio di espressione ai luppoli che in dry hopping, come in questo caso, rendono in grande aromaticità ed amaro leggero. Lost Lager ha una bevuta delicata, con un distinto profilo citrico ed erbaceo che si muove su una base dai toni di biscotto e miele di fiori. Enter Night è il frutto di una collaborazione unica tra Stone Brewing e i Metallica. Una Lager luppolata massicciamente, che rispecchia in pieno lo stile del birrificio caratterizzato sempre da un amaro tagliente. I luppoli usati regalano note resinose ed erbacee evidenti al naso quanto al palato dove la base corposa anche grazie alla gradazione alcolica di 5,7% abv, riprende i sentori di cereale, miele e fiori freschi tipici dello stile. Stone ha avuto da sempre un’anima luppolo-centrica che non ci stupisce ritrovare anche nella prima referenza continuativa a bassa fermentazione. Continue reading
  3. Ales&Co presenta la sua selezione free from al Gluten Free Expo 2018

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    Dal 17 al 20 novembre saremo al Gluten Free Expo di Rimini con una selezione di birre senza glutine, deglutinate e senza lattosio, in fusto, bottiglia e lattina.

    Negli ultimi anni si è registrato un aumento considerevole di persone affette da intolleranze e allergie di tipo alimentare. Parallelamente è cresciuta anche l’offerta di prodotti dedicati: cibi e bevande free-from, che permettono a tutti di condurre uno stile di vita non solo equilibrato, ma anche ricco di alternative. In particolare il mercato delle birre artigianali è in continua evoluzione e la proposta di birre gluten free sempre più ricca ed intrigante, si rivolge a tutti i palati con tantissime ricette e stili diversi. A questo proposito è necessario tenere conto della distinzione tra birre senza glutine e birre deglutinate. Nel primo caso si tratta di birre prodotte a partire da materie prime naturalmente senza glutine, come il sorgo nella G-Free di St. Peters, Golden Ale da 4.2% abv, luppolata con Amarillo che regala sentori agrumati ed un finale amarognolo e fragrante. Una birra deglutinata, al contrario, è una birra la cui quantità di glutine è inferiore alle 20 ppm (parti per milione) soglia consentita dal Regolamento CE 41/2009 affinchè un prodotto sia considerato senza glutine; in questo caso la quantità di glutine viene ridotta grazie ad un processo enzimatico in fase di produzione. Si tratta di una tecnica molto diffusa che permette ai mastri birrai di dar spazio alla propria creatività offrendo al proprio pubblico birre di grande interesse.È il caso della ormai conosciuta Vagabond, Pale Ale deglutinata di BrewDog, ma anche di tante birre dei danesi Mikkeller e TO ØL. Continue reading
  4. THIS. IS. BEAVERTOWN.

    alt Qualche mese fa una grande festa a Londra per festeggiare il sesto compleanno di uno dei birrifici più irriverenti del panorama inglese. Stiamo ovviamente parlando di Beavertown e cogliamo l’occasione per raccontarne la storia e l’evoluzione nel tempo. Nasce nel 2011 all’interno della cucina del Duke’s Brew and Que ristorante e brewpub di Londra, famoso per la cucina a base di carne in cui la fanno da padrone intensi profumi affumicati. Chi porta avanti questo progetto è Logan Plant che, una volta deciso di abbandonare la carriera di musicista ereditata dal padre (proprio lui, il Robert Plant dei Led Zeppelin!), si dedica alla produzione di birra. Proprio qui nascono alcune delle birre più conosciute tra cui 8 Ball, storica Ipa del birrificio pensata per essere abbinata alle pork ribs servite al ristorante; nonché la prima ricetta di Neck Oil, session Ipa, inizialmente ispirata alle Best Bitter del West Midlands e poi reinterpretata in pieno stile Beavertown. Con il 2012 le sperimentazioni continuano, nasce Gamma Ray che ancora oggi è tra le core line e best sellers del birrificio e Bloody 'Ell, Ipa con succo e scorza di arance sanguinelle che viene prodotta solo una volta all'anno, la cui produzione 2018 è arrivata in Italia proprio qualche giorno fa. Continue reading
  5. Uno sguardo al 2016 per la pinta del 2017!

     

    Il nuovo anno è arrivato e, prima di tornare al tran tran quotidiano, ci piace dare uno sguardo a quanto fatto finora per guardare a un 2017 entusiasmante e stimolante.

     

    Il nostro 2016 ha visto l'inserimento di tre nuovi birrifici da tre nazioni diverse:

    - Stone Berlin (Germania): il birrificio californiano, tra gli artefici delle Craft Beer Revolution americana, ha aperto l'attesa sede europea, scegliendoci per la distribuzione sul territorio italiano. Birre che hanno fatto la storia nella scena artigianale statunitense, come Stone Ipa, Arrogant Bastard Ale e Ruination Ipa, nel 2017 saranno una realtà consolidata nei formati in lattina e fusto kkeg.

    - Black Sheep Brewery (UK): birrificio dello Yorkshire, nato da un'idea di Paul Theakston, dopo l'uscita dall'attività di famiglia. Black Sheep ha dato nuova linfa alla parte del nostro assortimento legata alla tradizione brassicola anglossassone, a noi molto cara.

    - Oedipus (Paesi Bassi): ultimo in ordine cronologico ad unirsi a noi e primo birrificio olandese che abbiamo iniziato a distribuire. Realtà che si aggiunge alle tendenze moderne ispirate alle produzioni luppolate del Nuovo Mondo, Oedipus ci ha incuriosito per la creatività nella scelta di materie prime terze e per la capacità nel saperle usare.

     

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  6. Goldeneye: nuova pale ale di Black Isle

    Un mostro di equilibrio e bevilità. Potrebbe essere riassunta così la nuova birra presentata da Black Isle Brewery. La Goldeneye è una pale ale da 5,6 gradi alcolici dal bel colore ambrato vivo. Il naso è fragrante con belle note di luppolo (agrumi in particolare) che vanno a fondersi benissimo con quelle di biscotto e di caramello. In bocca la birra è morbida nell'attacco e, come sempre, luppolata con grande equilibrio (le luppolature di Black Isle non sono mai esagerate). Lunga e asciutta nel finale. Irresistibile con questi primi giorni di caldo.

  7. Le novità tedesche e ceche nel portafoglio Ales&Co.

    alt Per la prima volta Ales&Co apre le sue porte al mondo delle birre tedesche e ceche. Lo fa grazie a tre partner scelti in base all’altissima qualità di prodotto e alla visione aziendale che da tanti anni, centinaia in alcuni casi, è stata portata avanti. Grazie all’ingresso in portafoglio di Schwarzbräu, Gaffel e Bakalar vogliamo dedicarci a stili diversi rispetto a quelli a cui siamo soliti regalando spazio a nuovi territori gustativi. Schwarzbräu e Gaffel sono due facce diverse del mondo tedesco, da un lato il mondo bavarese, dall’altro Colonia, simbolo internazionale di uno stile di bevuta. Schwarzbräu è un birrificio dello Zusmarshausen le cui primissime tracce storiche sono datate 1648. Sempre in mano a famiglie locali, dal 1927 è la famiglia Schwarz a prenderne le redini. Si tratta di una realtà fortemente legata al suo territorio e ai prodotti che questo può offrire. Oltre ad avere un pozzo d’acqua di sua proprietà, acquista i luppoli dalle vicine regioni di Tettnang, Spalt e Hallertau, e orzo e frumento da produttori locali. Grande punto di forza di questa realtà è, infatti, la malteria interna: una struttura che riesce a soddisfare l’intero fabbisogno produttivo, garantendo livelli qualitativi altissimi riconosciuti in Germania da un alto numero di premi, tanto da essere il birrificio più premiato della nazione. Continue reading
  8. XMAS CRAFT BEER

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    Stili ed interpretazioni diverse per le feste 2018!

    Ci siamo lasciati alle spalle già da qualche tempo le fresche e dissetanti bevute estive. Tra le lucine accese in salotto e le canzoni di Michael Bublè praticamente ovunque, è arrivato il momento di dedicarci alle bevute natalizie! Ai grandi classici ormai irrinunciabili si sono aggiunte quest’anno diverse novità che si avvicinano a tutti i palati: dalle interpretazioni degli stili più “strutturati” che tradizionalmente si collegano a questo periodo dell’anno a generi completamente diversi giocati su note acide o sull’aggiunta di frutta. Citando letteralmente Maurizio Maestrelli nel suo articolo uscito qualche settimana fa su Il sole 24 ore, Quella delle birre di Natale non è una mera operazione di marketing nella quale basta attaccare un'etichetta dorata, possibilmente con signore dalla barba candida completo di slitta e renne, alla bottiglia di birra ma una tradizione storica di alcuni dei principali Paesi birrari del mondo. Sono legate a questo periodo birre diventate ormai un classico come la serie ELF di Ridgeway: diversi livelli di cattiveria da Bad Elf ad Insanely Bad Elf, i birrai dell’Oxfordshire propongono una serie di birre stagionali con cui rappresentano diversi stili inglesi perfetti per questo momento dell’anno.Altro classico ormai, in arrivo dagli States, è la Santa’s Private Reserve, Strong Belgian Ale di Rogue Ales, con note di caramello in evidenza e una nota erbacea sul finale, una birra intensa ma di grande bevibilità. Continue reading
  9. Una chiacchierata con Jason Pond

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    Qualche giorno fa abbiamo ricevuto la visita di Jason Pond, capo della produzione di Brewdog e ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere. Abbiamo parlato di Brewdog e di birra ovviamente, ma anche della sua storia e del suo percorso: dalla California si è trasferito in Colorado nel 2008 insieme alla fidanzata, lavorando per Oskar Blues prima e per poi tornare sulla costa da Firestone Walker. Ci racconta che trasferirsi in Europa circa un anno fa, e lavorare per Brewdog, è stato un cambiamento importante soprattutto per quanto riguarda lo stile di vita, decisamente meno frenetico e più tranquillo, fatta eccezione per il lavoro. Brewdog è una delle realtà che è cresciuta e continua a crescere più velocemente in Europa e il ruolo che svolge nel panorama birrario europeo è molto simile a quello degli Stati Uniti all’interno della Craft Beer Revolution internazionale.

    Quali pensi che siano le differenze tra il panorama europeo delle craft beer e quello statunitense?

    Negli Stati Uniti la Craft Beer Revolution è iniziata in anticipo e oggi le produzioni artigianali hanno numeri più grandi. Questa è sicuramente una grande fortuna per l’Europa che può capire quali siano le tendenze che funzionano e quelle che non funzionano sul mercato e poi adattare la propria offerta. In ogni caso questa differenza oggi è molto meno marcata e anche negli States si guarda a quello che succede in Europa; basti pensare al grande interesse che c’è in questo momento per il mondo sour. Di fatto è quello che succede anche a Brewdog, essendo una realtà grande, spesso ha il ruolo di apripista di nuove tendenze.

    Continue reading
  10. Finalmente Beer Attraction, la conclusione del viaggio attraverso le birre dal mondo è dentro al bicchiere!

    Il nostro viaggio verso Beer Attraction giunge alla sua ultima tappa. Abbiamo camminato per terre lontane attraverso le birre che possono rappresentare al meglio ogni nazione, cercando di capire quali siano i diversi modi di viverle. Vi invitiamo, però, a concludere questo viaggio facendo esperienza dal vero di queste produzioni. Tutte le birre di cui abbiamo letto in queste settimane saranno disponibili a Beer Attraction, le troverete e ci troverete al Padiglione C5 Stand 166. Ci prenderemo la libertà di farvi viaggiare con il bicchiere e le papille gustative attraverso birre provenienti da USA, Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Danimarca, Olanda, Nuova Zelanda e Sud Africa. Ci piace considerare il nostro stand una vera e propria finestra sull’Europa e anche un po’ sul mondo: sarà l’occasione per assaggiare qualcosa che si affaccia da veramente poco tempo sul mercato Italiano, come Whiplash e Yellowbelly, che vi introdurranno al panorama brassicolo irlandese. Ma sarà anche il momento per dare un’occhiata a quello che succede in Norvegia con le proposte di Aegir e Amundsen, ed in Sud Africa con Devil’s Peak. Ma parliamo un po' dei numeri di questa edizione di Beer Attraction. Vi aspettano 35 spine, una taplist che ruoterà nei quattro giorni della fiera e in cui troveranno spazio più di 50 prodotti diversi: le birre che già conosciamo, le chicche che cerchiamo con attenzione e le novità tutte da scoprire. A queste si aggiungono 12 birre in Cask, per rispettare la tradizione anglossassone di cui questi stili hanno bisogno. Troverete ovviamente anche sei frigoriferi con una ricchissima selezione sia in lattina che in bottiglia, dedicando lo spazio che meritano anche ad una serie di birre Gluten Free, bevande analcoliche e sidri! Come ogni anno i quattro giorni di Beer Attraction saranno sicuramente intensi, saranno l'occasione per salutare vecchi amici, ma anche incontrarne di nuovi, esperti del settore e neofiti. Avremo sicuramente modo di fare due chiacchiere, ma cercheremo soprattutto di far esprimere ognuno dei prodotti che portiamo con noi al massimo del suo potenziale affinché racconti non solo i propri ingredienti, ma anche la terra da cui proviene e il birraio che ci ha lavorato con passione. Continue reading