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Nuovi arrivi

  1. Arrivi Brewdog: il ritorno di una storica, due interessanti collaborazioni e un mix Belgio-USA... ma non potevano mancare anche le natalizie

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    L'ultimo carico di Brewdog è stato ricco di sorprese!

    La prima riguarda il ritorno di Trashy Blonde (versione originale, senza lamponi) sicuramente parte della storia del birrificio. Questa non tornerà costantemente in produzione, si prevedono cotte saltuarie.

    Entrambe novità frutto di collaborazioni, sono arrivate Hello My Name is Sonja e Shipwrecker Circus. La prima, prodotta con Evil Twin Brewing (Danimarca), è una Double Ipa con mirtilli in bollitura da 8,2%vol. La seconda, brassata con il birrificio Oskar Blues del Colorado, è un barley wine in stile americano da 10,5%.

    Altra new entry è Mix Tape (14,5%vol.), birra complessa frutto della fusione di due tradizioni brassicole, quella belga e quella americana. Si tratta infatti di un blend di una belgian tripel con una triple ipa, entrambe invecchiate in botti di whisky.

    Visto l'avvicinarsi dell'inverno e del periodo natalizio ecco le birre per le Feste: Hoppy Christmas, Ipa luppolata da 7,2% che abbiamo già avuto modo di conoscere lo scorso anno, e Santa Paws, Scotch Ale da 4,5% prodotta con miele di erica.

    Anche se l'inverno è alle porte, Brewdog vi da modo di affrontarlo al meglio!

     

  2. Into the Wild Beer

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    Wild Beer nasce dalla comune passione per le birre di Brett e Andrew, americano il primo e inglese il secondo. Il loro vena creativa è mossa essenzialmente da tre elementi: l'amore per i lieviti Brettanomyces, la voglia di sperimentare con ingredienti e tecniche nuove e la loro curiosità verso l'invecchiamento in botte; tutto ciò entra a far parte di una visione wild che viene sancita nella loro prima birra, la Modus Operandi, che i due giovani definiscono come colei che dichiara "who we are".

    Da lì in poi il carattere wild continua a contagiare Brett e Andrew, dalla loro grafica, minimal ma accattivante e fresca, al rapporto con la regione in cui vivono, il Somerset, patria del Cheddar e territorio dalla natura affascinante. Nascono così birre come Madness Ipa, con una un'imponente luppolatura americana pensata per incontrare l'abbinamento proprio con il famoso formaggio; oppure come Ninkasi e Shnoodlepip, entrambe espressione della vena sperimentale di questo birrificio. La prima come Saison con luppoli neozelandesi e lieviti Bretta, un'aggiunta di succo di mela e rifermentazione con lieviti champagne, la seconda sempre come Saison con lieviti selvaggi, ma prodotta con farro, pepe rosa, frutto della passione e fiori di ibisco e invecchiata in botti francesi.

    Vista la provenienza di Brett non poteva mancare una simpatia verso luppolature "all'americana" e ne è un esempio Fresh, una Pale Ale tanto grande nella bevibilità quanto decisa in aromaticità e amarezza.

    Ultima new entry dell'assortimento è Sourdough, in continuità con la tendenza "sour" del birrificio, che vede l'utilizzo di pasta madre di un forno locale.

    Insomma, di certo stiamo parlando di due ragazzi curiosi, eclettici e in movimento, presenti in un territorio che ben si presta, vista la cultura casearia che ha sviluppato, alla sperimentazione con lieviti selvaggi. Un mood wild che li ha ispirati e che sta convincendo sempre più appassionati del mondo birrario. Merita di essere seguita anche la loro attenzione per l'abbinamento birra-cibo e il loro sguardo alla ristorazione, settore dove regna il vino. Lo studio che viene fatto sul prodotto è anche in funzione di questo binomio, con la volontà di allontanare la visione della birra come bevanda solo "da bevuta".

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  3. NUOVE BIRRE DA BREWDOG

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    Nuovi arrivi da Brewdog tra edizioni limitate e nuovi formati !
    Grazie all' ultimo carico finalmente abbiamo potuto placare la sete di novità che da un pò aleggiava,  da IPA is DEAD in poi.

    Sul nuovo listino troverete 

    Watt Dickie - una distillazione a freddo con base I.P.A. (stessa procedura di Tactical Nuclear Penguin e Sink the Bismark) - 35%
    Dog B - Imperial Stout da 15,1% che celebra il 6° compleanno di Brewdog
    Electric India - un ibrido tra Saison Belga  e IPA da 7,2% creata con il contributo degli azionisti Brewdog
    # Mashtag - Una Brown Ale da 7,5% concepita grazie ai Tweet dei followers Brewdog
    Fake Lager - la nuova lager che sostituisce 77 Lager ora in bottiglia e fusto
    Punk IPA e Hardcore IPA  da 66 cl -  Finalmente arrivate le versioni in grande formato delle due birre più vendute di Brewdog.

     

    inoltre segnaliamo i ritorni one shot che probabilmente saranno gli ultimi, di:

    IPA is DEAD e 77 Lager in lattina

    Mentre JackHammer in bottiglia e fusto è ora disponibile e ritornerà periodicamente, anche se in modo saltuario.

  4. NUOVI BIRRIFICI ITALIANI: ZAPAP

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    Per la seconda volta abbiamo l' onore di tenere   "quasi" a battesimo un nuovo birrificio italiano. Dopo gli inizi di Frara, ora è la volta di  ZAPAP, la creatura di Christian Govoni (Bologna).
    Christian è una nostra vecchia conoscenza come ex publican dello Swans Pub di Bologna, che ha deciso di dare una svolta alla sua vita, investendo sulle sue esperienze in ambito birrario e producendo le proprie birre, iniziando prima come ospite presso il birrificio del Mastino (Verona) per poi impiantare il suo birrificio sui colli di Monteveglio (BO) - prevista l' apertura per Settembre / Ottobre

    Come per Moor, anche per Zapap abbiamo scelto la strada dell' intervista per conoscere meglio Christian e le sue birre.

     

    Innanzitutto ti chiedo di spiegarci cos’è uno “Zapap” , che oltre che ad essere il nome della tua nuova esperienza, ha un importante significato birrario.

    Per chi ha fatto e fa birra in casa, il nome Zapap rimanda immediatamente al momento in cui si passa dalla produzione e+g a quella all grain; Zapap è il nome dato dal suo inventore Charlie Papazian al sistema di filtraggio delle trebbie mediante l'inserimento di un tino forato all'interno di un tino con rubinetto. E' un'alternativa al filtro bazooka.
    E' in un certo senso una forma di tributo alla persona che con il suo testo The Complete Joy of Home Brewing  ha avviato tanti come me alla birrificazione.
    Mi piace pensare che ci sia una continuità ed un senso nel percorso che ho iniziato anni fa e Zapap ne è, per così dire, il simbolo.

     

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  5. BREWDOG - IPA IS DEAD and WALKING

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    Aprile vede il ritorno della birra in assoluto più richiesta di Brewdog.

    Ipa is Dead sono 4 birre monoluppolo che si rinnovano ad ogni edizione. Quest' anno i luppoli usati sono  l' americano El Dorado, dagli intensi aromi tropicali, prodotto nella Moxee Valley - parte della Yakima Valley - Washington; lo sloveno Dana derivato dall ' Hallertau, dove predominano le note citriche e agrumate; Waimea dalla Nuova Zelanda, agrumato e con note balsamiche di pino; a grande sorpresa un tradizionale East Kent Goldings inglese pieno e speziato note di frutta rossa e un finale di pepe / timo.

    Tutte e quattro le birre partono dalla stessa base di malti, con 75 ibu e una gradazione alcolica del 6,7%

  6. BREWDOG: Nuovi arrivi e ritorni a sorpresa

     

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    La fine di Marzo vede l'arrivo da BREWDOG di alcune novità e di birre già conosciute ai più, che rientrano in gamma anche se , come al solito, solo temporaneamente.

    Nello specifico sono disponibili:

    Nanny State. Nella versione  0,5% piena di luppolo e vuota di alcol. Solo bottiglia

    Lichtenstein Pale Ale: 5,2% birra creata in collaborazione con Modern Tate Gallery di Londra in occasione della grande mostra sul celebre artista Pop Roy Lichtenstein. Solo bottiglia edizione unica

    Chaos Theory: l'atteso ritorno della IPA mono luppolo Nelson Sauvin 7,1%. Bottiglia e Fusto

    I Hardcore You: la celebre IPA 9,5% creata con Mikkeller come blend delle due birer Hardcore IPA di Brewdog e I Beat U di MIkkeller. Bottiglia e fusto

    Paradox Grain: Arriva la riedizione a 15% di una delle migliori Paradox di sempre. Affinata in botte di ex bourbon whisky. Bottiglia

  7. RIDGEWAY IMPERIALS

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    Ridgeway imbottiglia una nuova serie di 330 ml imperiali:  Barley Wine, Russian Stout e Red Ale,  bottiglie numerate con indicazione dell' annata e senza scadenza, da fare invecchiare a lungo nell' angolo più fresco della vostra cantina.
    Nella produzione, Ridgeway ha seguito le ricette più tradizionali di terra d' albione, dando alle birre una maggire carica alcolica e altre piccole modifiche  grazie alle quali l'invecchiamento darà frutti più interessanti.
    Queste alcune interessanti specifiche di produzione sul Barley Wine e sulle tre birre in generale  direttamente dal produttore  Peter Scholey:

    "La maggior parte dei Barley wine tradizionali ha una carica alcolica massima di 8% - 9%. Ci sono eccezioni ovviamente, ma solitamente si tengono al disotto del  10%, mentre il Barley Wine di Ridgeway è leggermente al di sopra di questa gradazione. Il grado di amaro è stato voluto più alto in quanto deperirà durante l'invecchiamento inoltre è stato effettuato un dry hopping con lupoli inglesi in coni - procedimento che rilascia sostanze conservanti naturali che si evolveranno con l'invecchiamento, mantenendo la birra più "viva".
    Il comune denominatore delle 3 birre è il lievito, che le caratterizza decisamente essendo le birre di alta gradazione alcolica, inoltre per tutte è stato fatto il dry hopping, anche se per le imperial stout è una pratica atipica, e la maturazione in tank  è stata più lunga del dovuto, come fossero "lager". Infine, per tutte e tre le birre è stata usata la Tiered Fermentation che usa tre infusioni diverse per la stessa birra, aggiunte in diversi steps.
    il vintage 2012 è il primo imbottigliamento e  si prevede di mantenere disponibili non più di 3 Vintage della stessa birra contemporaneamente."

  8. THE KERNEL BREWERY - LONDON

    The Kernel è uno dei produttori più interessanti nel panorama dei birrifici indipendenti inglesi. Aperto all'inizio del 2010 da Evin O'Riordain (ex dipendente di Neil's Yard) si trova nei pressi della stazione di Bermondsey proprio vicino ai magazzini del più importante affinatore di formaggi d'Inghilterra e ai laboratori dove viene tostato il caffè di Monmouth. Sebbene molto giovane Kernel è diventato uno dei più importanti birrifici della città e del Regno Unito, raccogliendo consensi con velocità sorprendente,  grazie alla capacità del birraio di spaziare tra stili classici e nuovissime interpretazioni.

    Nelle bottiglie, dove già le etichette di eleganza minimale parlano di rigore e coerenza,  sono contenute birre figlie di una sperimentazione continua condotta sui luppoli, sui malti e  proprio sulle ricette più tradizionali.

    Le  birre di Kernel saranno disponibili nel listino di Ales and Co. in maniera sporadica e limitata a seconda delle disponibilità (sempre molto scarse) del birrificio,  e potrete assaggiarle durante il Salone del Gusto (maggiori informazioni sulle birre presenti nei prossimi giorni).

    Dell'ampissima gamma di prodotti che Kernel produce i primi ad arrivare saranno:

    in bottiglia 330 ml (cartone da 24):

    India Pale Ale, Columbus Citra Summit, 7.4%: una India pale ale che fa incontrare luppoli americani e malti inglesi e che si presenta di un bel tono ambrato nel bicchiere. Naso vivace di frutta esotica e agrumi e bocca scorrevole e leggera il cui percorso si chiude con una decisa e fragrante punta amara e speziata.

    Pale Ale, Ahtanum Citra Cascade, 5.1%: pale ale dal tono chiaro con naso profumato e citrico. In bocca di grandissima bevibilità con un asciugante finale amaro.

    Export Stout, 6.7%: è uno dei prodotti più famosi di Kernel. La ricetta (molto semplice) è la stessa utilizzata a partire dal 1890 dalla London Brewery. Si presenta molto scura nel bicchiere e piuttosto viscosa. Al naso prima e poi in bocca lascia emergere belle note di caffè e di tostato. Lunghissima nel finale.

    in kkeg da 30 litri:

    Pale Ale Stella, 5.2%: pale ale di stampo americano, dall'aspetto piuttosto chiaro con vive note di scorza d'agrume che emergono al naso e poi in bocca. Fresca e scorrevole è una birra di grandissima piacevolezza.

    Pale Ale Ahtanum Cascade Citra, 5.1%

    IPA Topaz, 6%: ipa brassata con il luppolo neozelandese topaz ne presenta le note terrose e solo leggermente fruttate che lo caratterizzano. Fresca e scorrevole è un'ottima interpretazione dello stile.

    IPA Columbus Summit Citra, 7.4%

    Export Stout, 6.7%

  9. Summer Wine Brewery: nuovo birrificio importato da Ales and Co.

    "Vogliamo essere parte dell'eccitante movimento legato alle birre artigianali che sta conquistando il Regno Unito, e vogliamo esserlo sempre di più in futuro". Dichiarava questo nel 2010 a Beer Reviews James Farran, birraio di Summer Wine Brewery, birrificio aperto nel 2008 nello Yorkshire e che rappresenta una grande novità per Ales and Co.

    La dichiarazione di James era a ragion veduta e oggi, infatti, Summer Wine è uno dei birrifici che cresce con maggior rapidità nel panorama inglese anche grazie alla capacità di produrre birre mai banali e che hanno l'obiettivo di colpire pur rimanendo equilibrate. La gamma del birrificio è molto ampia, e non potrebbe essere altrimenti visto che uno dei più importanti motti del birrificio è che la creatività è un dono che va esplorato in continuazione, e che la tradizione non sempre è alla parte della ragione ed comunque sempre in movimento...

     

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  10. Tafàt... italianissima birra distribuita da Ales and Co.

     

    Tafàt è una Apa prodotta dal birrifici agricolo mantovano Corte Pilone su idea e ricetta del Circolo del Luppolo e dstribuita da Ales and Co. Si tratta di una piacevolissima Apa (disponibile da oggi in k-keg da 30 litri, bottiglie da 330 e 500 ml) ottenuta con malti pale belga e carapis e abbondantemente luppolata con chinook e citra.

    I luppoli sono dosati con grande capacità dai bravissimi birrai di Corte Pilone – birrificio aperto nel 2006 dai fratelli Carlo e Luigi Persico, che da subito hanno creduto nella possibilità di autoprodursi molte delle materie prime utilizzate nelle proprie birre – e il risultato è quindi una birra di estrema piacevolezza ed eleganza, dove a emergere sono nel finale le nette e fresche note del luppolo.

    Il nome della birra (un palindromo perfetto) è la contrazione dell'espressione dialettale la vaca at ta fat, che significa la vacca che ti ha fatto e che viene utilizzata nel mantovano sia con accezione positiva, per sottolineare stupore o entusiasmo, sia con l'intento negativo di maledire o disprezzare qualcuno. L'etichetta è invece opera di Denis Riva giovane (1979) illustratore bolognese.

    Un progetto a più mani, una birra unica e perfetta per la stagione che sta (finalmente per arrivare)... un'italiana tra tante inglesi, che ci sta alla grande.

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