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Nuovi arrivi

  1. Say hello to Fritz-Kola....nuovi soft drink in Ales & Co!

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    Il tutto ha inizio da due studenti che nel 2003 davanti a una famosa cola si dicono: "Si può fare meglio!". Nasce così Fritz-Kola, all'interno di uno studentato di Amburgo che diventerà nei primi tempi anche luogo di rivendita e di stoccaggio. La mission riassunta nella citazione è semplice e immediata, anche se richiede impegno nell'applicazione. Impegno che Fritz-Kola mette nell'attenta scelta delle materie prime (utilizzo di noce di cola e di caffeina naturale per fritz-kola e di succo e di aromi e coloranti naturali per fritz-limo) e nella responsabilità ecologica (volto al risparmio energetico e al riciclo). Questi elementi, dopo l'assaggio per noi fondamentale, ci hanno convinto che questo nuovo brand facesse al caso nostro. La comunicazione originale e graffiante ci ha poi conquistato.

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  2. notizia Fourpure

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  3. Born to Die 04.07.2015

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    Sembra il titolo di un film di James Bond, invece si tratta dell'ultima idea nata (anzi morta!) di Brewdog. Ipa nata per morire, a un'esistenza lunga, piatta e noiosa, ha preferito una vita intensa, gustosa ed emozionamente anche se breve. Una birra destinata a diventare leggenda per il suo sacrificio, ma soprattutto per la sua imponente personalità.

    Ipa da 8,5% a limitatissima disponibilità (formati disponibili: 0,66mlx12bott, Key Key 20lt). Si presenta forte ed energica nella parte aromatica. Sentori resinosi, citrici e fruttati si uniscono a un'importante componente amara al palato. Sono i luppoli americani Amarillo, Citra, Mosaic e Simcoe a dare tutti sè stessi per questo prodotto ambizioso e mitico, pronto ad entrare nella storia.

    Il 04.07.15 assisteremo all'epilogo di questa morte annunciata, anche se per coloro che avrano avuto la fortuna di conoscere Born to Die in vita ne avranno memoria per lungo tempo. Che aspettate quindi,... sbrigatevi ad essere tra i pochi che potranno godere di questo momento!

     

     

    Born to Die

    04.07.15

    Brewdog con le sue numerose figlie, annunciano la perdita della loro amata Born to Die.

    Verrà ricordata per forza, gusto ed energia.

    I funerali saranno aperti al pubblico. Non fiori ma luppoli, grazie.

     

     

  4. Pioneer, Mandarina, Ella e Chinook...E' tempo di Ipa is Dead

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    Torna, come è ormai tradizione, il confronto fra quattro luppoli ciascuno sperimentato all'interno della stessa Ipa di base. Anche questa volta i luppoli in questione provengono da zone climatiche diverse, ciascuna delle quali con una cultura brassicola differente.

    Partiamo dall'Inghilterra con Pioneer..luppolo dal carattere agrumato utilizzato prevalentemente da amaro, conferisce a questa Ipa note di scorza d'arancia e limone oltre a una piacevole vena floreale (soprattutto a livello olfattivo).

    Attraversando la manica arriviamo invece al luppolo tedesco Mandarina, il cui nome suggerisce già la tendenza aromatica. Adatto sia a produzioni ad alta che bassa fermentazione viene utilizzato soprattutto per le sue caratteristiche amare oppure esprime bene la componente fruttata in dry-hopping.

    Passiamo all'emisfero australe con il luppolo Ella, un tempo noto come Stella; possiede un'interessante aromaticità giocata tra note floreali e speziate su una base di frutta tropicale.

    L'esperimento di quest'anno si chiude con il noto e apprezzatissimo luppolo americano Chinook dal doppio utilizzo (amaro/aroma) che trasferisce alla birra sentori resinosi e di pompelmo.

    Uno degli aspetti più interessanti della batteria di luppoli del 2015 è che indipendentemente dalla propensione amaricante o aromatica, tutti e quattro questi luppoli spaziano su toni agrumati e questo piccolo panel fa emergere molto benele  diverse sfumature legate a questo panorama fruttato.

    Le Ipa is Dead sono disponibili nel classico pack da 4 bottiglie (una per luppolo) o in fusto Key Keg 30lt. Non vi resta che assaggiarle e dirci cosa ne pensate dei luppoli 2015.

     

  5. Nuovi arrivi da Nøgne Ø, il birrificio norvegese senza compromessi

     

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    Abbiamo ormai imparato a conoscere Nøgne Ø che da sempre si esprime in pulizia, eleganza ed equilibrio delle sue birre, e che per questo motivo si presenta "senza compomessi".

    Questo carico ci ha regalato qualche nuova sperimentazione, in molti casi giocate su invecchiamenti in botte, che si affiancano ai "classici nogneiani" a cui il nostro assortimento non può proprio più rinunciare. L'ulteriore novità di questa ondata è nei formati: oltre alle bottiglie da 500ml e da 250ml che siamo abituati a conoscere, troverete anche alcune referenze da 330ml, formato ideale, in un birrificio con una core line in bottiglie da 1/2lt, per le produzioni speciali e complesse ma di buona bevibilità.

    Oltre a questo i fusti sono per gran parte switchati dal formato 30lt ai 20lt, aspetto che favorisce maggiore rotazione e quindi una più facile freschezza del prodotto.

     

    Qui di seguito trovate le new entry che trovate già disponibili in casa Ales & Co:

    - Gottes Huelfe in der Noth - Baltic Porter da 7,0%, disponibile nel formato da 500 ml - in collaborazione con i vincitori 2014 del Norwegian Homebrew Competition

    - M.O.L.E. Russian Imperial Stout - Russian Imperial Stout da 9,0%, disponibile nel formato da 500ml in bottiglia e 20lt Key Keg

    - Saison Resèrve - Saison invecchiata da 7,0%, disponibile nel formato da 330ml

    - God Jul Whisky Barrel Aged - Dark Ale invecchiata in botti di whisky da 9,5%, disponibile nel formato da 330ml - 

    - Vic Abstract Ipa - Ipa brettata da 7,0% - 330ml

    - 100% Peated Malt - Smoked Ale 8,5% - 250ml

    - Aurora Australis - Quadrupel invecchiata in botti di pinot nero 11,0% - 250ml - in collaborazione con il birrificio australiano Bridge Road Brewers

     

    In più avrete modo di assaggiare anche Imperial Rye Porter nella versione in bottiglia, che avrete già avuto modo di conoscere qualche mese fa in fusto.

    Per essere aggiornati anche su tutto il riassortimento di Nøgne Ø vi consigliamo di consultare il file disponibilità.

     

     

     

  6. Nuovi arrivi da Brewdog: una birra ritrovata, una che diventa costante e una piacevole novità

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    Belle novità da Brewdog in questi giorni...in un solo arrivo infatti ci siamo ritrovati con qualcosa di vecchio, di nuovo e di "azzurro". Tranquilli, non stiamo parlando degli oggetti "to have" della sposa nei matrimoni, bensì di tre produzioni fresche fresche di cotta.

    Innanzitutto troviamo il felicissimo ritorno (e il superlativo è d'obbligo!) di Alice Porter, Porter storica del birrificio di cui molti sentivano la mancanza per la capacità di conuigare facilità di bevuta all'interessante ventaglio di tostature.

    Saltando per un momento il "nuovo", è arrivata la prima cotta "ufficiale" di Vagabond Pale Ale, birra vincitrice della sfida prototipi 2014 che con il suo ingresso si veste di azzurro intenso per il ruolo da titolare acquisito nella core line. Pale Ale deglutinata vi colpirà per la freschezza e la piacevole componente agrumata che la rende perfetta per questo inizio di primavera.

    Infine, ecco la novità sfornata dal birrificio che prende spunto da un libro del padre della farmacologia Jonathan Pereira, nel quale sostiene che le Ipa per la loro natura luppolata e secca costituiscano un ottimo ricostituente per invalidi e convalescenti. A seguito di ricerche, i ragazzi di Aberdeen scoprono che le Ipa dell'Ottocento erano molto chiare ed estremamente secche e decidono così di creare un prodotto che mantenesse queste due caratteristiche e fosse allo stesso tempo luppolato con varietà e tecniche moderne. Ne risulta un'Ipa da 8,7%vol. molto aromatica, giocata su note di frutta gialla, e con un buon equilibrio tra dolce e amaro.7

    Tutte e tre le referenze sono disponibili nella versione in bottiglia da 0,33lt. Alice Porter e Vagabond Pale Ale le troverete anche in fusto Key Keg da 30lt.

  7. Prototype Challenge 2014... qual è la vostra preferita?

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    E' tornata la sfida birraria più attesa dell'anno tra gli appassionati del birrificio scozzese. Come è ormai tradizione ogni anno viene lasciata al pubblico la scelta della birra migliore tra una serie di prototipi. Quest'anno per la prima volta saranno quattro le birre in gara, anche se la novità primaria consiste nel fatto che tre di queste sono tipologie in cui Brewdog non si era mai cimentata prima. Abbiamo infatti una Mild, una birra senza glutine e una Altbier, a cui si aggiunge un'Ipa (che non può mancare!), anch'essa però con un nuovo volto grazie ad azioni produttive mai utilizzate per lo stile.

     

    Qui di seguito qualche elemento per stuzzicare le vostre gole:

    All Day Long: La più leggera della serie con i suoi 2,7%, questa Mild con 7 malti diversi porta in evidenza sentori resinosi e agrumati che poggiano su una base maltata di buona dolcezza. Il tutto in una clima di bevibilità da "tutto il giorno".

    Vagabond Pale Ale 4,5%: Pale Ale senza glutine giocata su toni agrumati con una piacevole vena cerealicola dolce. Di buona bevibilità propone una bella pulizia in chiusura.

    Alt Amber: Altbier da 5,2%, birra ad alta fermentazione tipica della città di Duesseldorf caratterizzata da una struttura giocata sui malti tostati. Diretta nel corpo e tonda nelle componenti maltate che mostrano un bel bouquet di tostature.

    Hop Fiction: Ipa da 6,5% luppolata non in bollitura bensì nelle fasi di ammostamento e whirlpooling. Ne risultano note di frutta tropicale con una chiusura secca e lievemente amara.

     

    Tutti i prototipi sono disponibili in bottiglia nel formato 0,33lt. Per i fusti, i più assetati dovranno attendere fino a fine mese per poterle assaggiare. Se non doveste riuscire a resistere, non temete, sarà possibile trovarle in anteprima già dai prossimi giorni presso i Brewdog Bar di Bologna e Firenze (seguite le pagine facebook dei locali o l'App Brewdog per vedere quando saranno nella Tap List).

    Non vi resta che assaggiarle e votare sul sito di Brewdog la vostra preferita. La vincitrice tra le quattro entrerà a far parte dell'assortimento Brewdog in maniera permanente.

     

     

  8. Drink Moor Stout

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    Grande regalo di Natale quello che abbiamo ricevuto in questi giorni dall'Inghilterra... E' arrivato l'ultimo carico del 2014 che mostra anche qualche novità. Tra queste una ci sta particolarmente a cuore e siamo felici di potervene finalmente parlare. Si tratta di Moor Stout, ultima scura nata nel birrificio, dedicata al mercato italiano e pensata con Ales and Co.

    L'equilibrio e l'eleganza di Moor in questo prodotto si coniugano con il desiderio di ritornare a bere una "stout di una volta", che mostri tostature "asciutte", grande bevibilità ed estrema pulizia di bevuta. Una birra semplice, morbida e con una bella secchezza in chiusura. Per raggiungere questo risultato nella ricetta sono stati utilizzati 3 malti diversi e orzo tostato, del luppolo polacco e lieviti del birrificio. Il primo elemento è ovviamente quello che contribuisce a far emergere le note di crosta di pane, cacao amaro e caffé tostato. I luppoli contribuiscono a dare una leggera vena amara e sentori agrumati e resinosi, mentre i lieviti permettono una pulizia finale che accresce la potenza sensoriale delle prime due componenti. A completare il quadro e rendere la bevuta ancor più piacevole l'acqua di Bristol è stata trattata in modo da accrescere la morbidezza al palato e sottolineare le caratteristiche dei malti.

    Questa stout vuole essere un esempio di come la storia di un stile classico possa venir raccontata in chiave moderna senza snaturarne i caratteri originali. Da qui e dall'idea di "birra semplice" che sta alla base del prodotto, ne deriva il nome....semplicemente "Stout". Avevate voglia di un viaggio oltremanica per le festività?! Beh non sarà la stessa cosa ma una Moor Stout in tavola vi aiuterà certamente ad arrivare almeno con la mente nel cuore del cultura brassicola inglese.

  9. Siren Brewery - the chant of Hops

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    Siren Brewery è uno dei migliori birrifici nati negli ultimi anni in UK.

    Votato nel 2013 da Ratebeer come il secondo miglior nuovo birrificio al mondo, si esprime in creazioni estremamente bilanciate, dove il luppolo gioca di fragranza più che di potenza e i malti sono dolci e leggeri. Nelle "imperiali", siano esse scure (la memorabile Shattered Dreams) o luppolate (Neither), la Sirena esibisce la sua maestria nel coniugare imponenza e grande bevibilità, dei piccoli capolavori.

    Fatta questa premessa, cerchiamo di conoscere meglio il birrificio attraverso i suoi protagonisti.
    Darron Anley proviene dal mondo dell'informatica e quattro anni fa decide di buttarsi in qualcosa di diverso che lo cattura completamente, proprio come il richiamo di una sirena: la birra. In particolar modo viene colpito dal cameratismo, la creatività, il processo produttivo e il divertimento di questo mondo. Partecipa così al Craft Brewers Conference dove incontra Ryan Witter-Merithew, birraio del North Carolina con un curriculum di tutto rispetto. Inizia la collaborazione tra i due e Ryan segue Darron, e le sue sirene, nel Berkshire. Nasce così nel 2012 Siren Craft Brew con un progetto aziendale ben definito, che prevede una linea base fissa ristretta, punto di partenza dal quale si innescano produzioni occasionali, guidando il consumatore attraverso un viaggio di sapori sempre nuovi. L'obiettivo è la ricerca di prodotti che possano venir apprezzati e compresi da tutti, ma che allo stesso tempo incuriosiscano e spingano ad andare oltre la semplice bevuta.

    Il "core range" è concentrato su quattro prodotti, dei quali per il momento ne troverete tre nell'assortimento di Ales and Co. Si tratta di Undercurrent, Soundwave, Liquid Mistress e Broken Dream (disponibili in bottiglia da 0,33lt e fusto Key Keg 30lt ad eccezione di Broken Dream non disponibile). La prima è un'Oatmeal Pale Ale da 4,5%, dove l'avena conferisce morbidezza in struttura. Con Soundwave e Liquid Mistress ci si sposta nel mondo delle Ipa, in versione dorata e rispettivamente rossa. In Broken Dream invece si ritrova una Breakfast Stout, con caffè, avena, lattosio e malti affumicati usati per dare quella sensazione "da forno" della prima colazione. Aspetto interessante è la moderata gradazione alcolica di queste birre, un po' in controtendenza rispetto alle strutture importanti delle Ipa di ultima generazione, e il buon equilibrio delle componenti aromatiche.

    Nelle sperimentazioni i due danno sfogo alla loro creatività giocando con stili, ingredienti e sapori diversi, per creare nuove sensazioni, in alcuni casi frutto di collaborazioni con altri birrifici.

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  10. SUB HOP - Corporate Beer Sucks

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    Non ce ne vorranno spero quelli di Elysian Brewery se prendiamo in prestito la loro parafrasi del celebre statement di SUB POP (Corporate Music Sucks) - etichetta madre del grunge e di quei Nirvana che hanno cambiato la faccia della musica e del mercato indipendente - ma ci sembrava  giusto supportare l'arrivo di Sub Hop come merita tale stazza di nome, ibridato dalla grande etichetta di Seattle con il nostro ingrediente preferito... e comunque, corporate beer sucks, c'è poco da fare.

    E' arrivata finalmente. La prima birra commissionata da Ales & Co a Brewdog e prodotta in lotto unico tutto per noi. Nata grazie al supporto inestimabile dei ragazzi del Circolo del Luppolo di Mantova che sono riusciti a dare forma alla nostra idea di una birra che mancava... ne abbiamo viste passare di ogni, da quella fatta con il caffè di Zibetto (eco!) a quelle con i marshmallows per finire a quelle affinate in fondo al mare, di conseguenza era ora che qualcuno pensasse ad una... strong lager luppolata e morbida. 

    Ebbene sì, in totale controtendenza all'attuale inacidimento di tutto (movimento che in ogni caso ci vede super favorevoli, quando fatto bene...) ecco una grande birra in cui l'alcol e la morbidezza la fanno da padroni, con una luppolatura elegante ma sommessa (da qui il "sub") e un malto non troppo strutturato, per una leggerezza da 9,0%. Abbiamo voluto soddisfare chi ci ha sempre chiesto una birra così e che non siamo mai riusciti ad accontentare, ma era anche una sfida nell'ottenere una birra di ottimo livello, all'interno di uno stile così "loser".

    Ci voleva l'opera certosina di Marco Bellini e soci per realizzare questa birra controversa, massiccia e allo stesso tempo delicata ed inviare a Brewdog la ricetta definitiva con tanto di campioni a corredo. Poi non contenti, per controllare che il tutto non andasse male per qualche malto scuro di troppo, si sono presi l'aereo per fare la cotta direttamente da Brewdog.

     

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