Capita, a volte, di dimenticare una bottiglia in cantina. Nascosta dietro le altre, magari insieme a bottiglie di vino che hanno bisogno di stare lì per anni.

Capita poi che in serate piovose come queste si scenda a prendere una bottiglia e l'occhio cada proprio su quella. Si tratta della Lump of coal, birra di Natale di Ridgeway, che per un anno ha riposato su uno scaffale della mia cantina e che stasera ho deciso di aprire...

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Nel bicchiere la Lump of coal - una stout da 8 gradi - si presenta scura, impenetrabile con alcuni riflessi rubino e una bella schiuma color nocciola compatta e piuttosto persistente. Il naso è ampio e balsamico, con note di ciocciolato fondente che si alternano a sensazioni più resinose e di liquirizia. In bocca l'attacco è ampio, con l'alcolicità presente a donare grande calore e intensità. Dopo un primo attacco, quasi dolce, emergono, allargandosi in modo molto rapido, note prima fresche e di nuovo, come preannunciava il naso, balsamiche, seguite da più comuni sensazioni tostate di caffé, cioccolato e infine lunghissime note di liquirizia pura.

Il tempo ha reso questa birra più snella rispetto a come non risultasse un anno fa, quando si presentava più grassa e forse leggermente meno esposta sull'alcol che però gli dona un piacevolissimo calore, molto in linea con le classiche winter warmer. Inoltre si sono assotigliate le note tostate che sono invece evolute in sensazioni più fresche e balsamiche che danno, nel complesso e considerando lo stile, un certo equilibrio.