La fermentazione spontanea rappresenta una delle tecniche più antiche e tradizionali nella produzione della birra, caratterizzata dall'utilizzo di lieviti e batteri presenti naturalmente nell'ambiente. Questa pratica, che affonda le radici nella storia millenaria della birrificazione, sta vivendo una nuova giovinezza nel mondo delle birre artigianali, offrendo ai consumatori sapori complessi e profili aromatici unici.

Storia e Metodo

La tecnica della fermentazione spontanea consiste nel lasciare che il mosto di birra, una volta raffreddato, venga inoculato da lieviti e batteri selvaggi presenti nell'aria e nelle strutture del birrificio, senza l'aggiunta di ceppi di lievito coltivati. Tradizionalmente, questa pratica è stata associata soprattutto alla produzione di Lambic in Belgio, dove il clima e l'ambiente particolare di certe regioni sono ideali per questo tipo di fermentazione.

Il mosto esposto all'aria libera cattura microorganismi, inclusi i Saccharomyces, Brettanomyces, Lactobacillus, e Pediococcus, che lavorano insieme per fermentare la birra in un processo che può durare da alcuni mesi a qualche anno. Le birre risultanti, come le Gueuze, sono note per la loro acidità, complessità e le sfumature di sapori e profumi che variano notevolmente da lotto a lotto.

Il Ritorno alle Origini

Negli ultimi anni, con il rinnovato interesse verso i metodi artigianali e naturali, la fermentazione spontanea ha guadagnato popolarità tra i birrai artigianali anche al di fuori del Belgio. Questi produttori sperimentano con ambienti e tecniche locali per creare birre che riflettono il terroir specifico di una regione, proprio come accade con i vini.

La decisione di utilizzare la fermentazione spontanea è spesso guidata dalla ricerca di un legame più stretto con la natura e dalla volontà di produrre birra in modi che siano sostenibili e ecologici. Evitando lieviti commerciali e promuovendo la biodiversità microbica, i birrai artigianali possono offrire esperienze gustative che sono impossibili da replicare con metodi più moderni e industrializzati.

Sfide e Vantaggi

Adottare la fermentazione spontanea comporta sfide significative. Il controllo del processo è minimalista, e il risultato può essere incredibilmente variabile. La contaminazione da agenti patogeni indesiderati è un rischio reale, richiedendo ai birrai un'attenta gestione delle condizioni di produzione e un'alta competenza nella manipolazione degli ingredienti e degli attrezzi.

Tuttavia, i vantaggi sono tangibili. Queste birre artigianali non solo offrono profili aromatici ricchi e variegati, ma sono anche espressioni autentiche del loro ambiente. Ogni bottiglia racconta la storia di un luogo, delle sue tradizioni e della sua flora microbica, connettendo il bevitore con l'origine del prodotto in modo profondo e significativo.

Le sfide che ci piacciono: Gueuzerie Tilquin

Il fascino della fermentazione spontanea nella produzione di birre artigianali ha avuto un impatto anche sulle nostre scelte commerciali. Non potevamo non includere una gueuze nella nostra offerta di birre artigianali dal mondo e da poco abbiamo introdotto il marchio Gueuzerie Tilquin.

La Gueuzerie Tilquin è una realtà affascinante nel panorama delle birre artigianali prodotte attraverso fermentazione spontanea. La Gueuzerie Tilquin è l'unica gueuzerie nella Vallonia, famosa per le sue straordinarie Gueuze. Fondata nel 2009 da Pierre Tilquin, la Gueuzerie Tilquin è divenuta rinomata per la sua abilità nell'arte della fermentazione spontanea, utilizzando solo microorganismi indigeni per fermentare le sue birre, ma soprattutto per l’arte del blend.

Gueuzerie Tilquin è un vero e proprio “laboratorio” in grado di fermentare in botti di rovere ed assemblare diversi mosti di birra a fermentazione spontanea, prodotta dai grandi birrifici del Belgio specializzati in questo tipo di birre. Tra le aziende rinomate del panorama Belga che “concedono” i loro mosti possiamo riconoscere Boon, Lindemans, Cantillon e Girardin, le quali cedono il loro liquido dolce il giorno dopo la prima fermentazione per poi andare a rifermentare e affinare nelle botti di rovere presenti nella Gueuze Tilquin.

Tecnicamente Pierre Tilquin non produce birra, ma è un tagliatore, ovvero un mastro birraio che assembla, miscela e compone diversi lambic. Nella Gueuze sono presenti oltre 200 botti di fabbricazione francese nelle regioni dell’Hermitage, St-Emilion e Medoc nelle quali ad oggi sono presenti circa 800 HL di lambic lasciati maturare dove, solo nel 2011, è nata la prima Oud Gueuze.

Le birre

Le Gueuze di Tilquin sono un esempio sublime di complessità e raffinatezza, con note agrodolci che riflettono la qualità del terroir locale e la maestria del suo birraio. Le birre di Tilquin sono uniche per il loro processo di invecchiamento che può durare fino a tre anni in botti di rovere, acquisendo nel tempo profondità e una varietà di sfumature gustative.

Le Gueuze Tilquin à l'Ancienne, tra le birre più emblematiche, sono un trionfo di equilibrio tra dolcezza maltata e vivace acidità, con sentori di frutta matura e selvaggia.

Ogni bottiglia di Gueuze Tilquin è il risultato di un meticoloso blending di lambics di diversi anni, che conferisce a questa birra una consistenza e un'intensità di sapore ineguagliabili. La dedizione di Tilquin alla qualità si manifesta nel suo rifiuto di usare additivi o conservanti, lasciando che la natura e il tempo modellino le caratteristiche delle sue birre.

Il successo internazionale delle birre Tilquin testimonia la crescente apprezzamento per le Gueuze artigianali e autentiche, che captano l'essenza del loro ambiente naturale in modo sorprendente e delizioso.

Ogni sorso di birra Tilquin è una lezione di storia, un'avventura gustativa e un omaggio al patrimonio birrario belga, rendendo queste birre molto più che semplici bevande: sono un'esperienza culturale a tutto tondo.