brewdog

Qualche tempo fa ospitati dalla storica cantina Borgogno, con sede in Barolo, abbiamo compiuto quasi un sacrilegio: insieme a un gruppo di amici, tra i quali c'erano Luca "Giacu" Giaccone, Nicola Farinetti (gentilissimo padrone di casa) e i Marino's Brothers Fulvio e Fausto (del Mulino Marino di Cossano Belbo), abbiamo assaggiato un po' di birre tra le quali le quattro single hop di Brewdog e la Punk Ipa in una degustazione comparata alla cieca tra la vecchia ricetta, la nuova ricetta e la lattina, che vi nei prossimi giorni.

Ipa_is_Dead

Iniziamo dalla Ipa is dead, una serie di quattro birre prodotte a partire dallo stesso mosto (la ricetta è molto simile a quella della Hardcore Ipa) e luppolate con quattro luppoli di diverse origini. 

 

 

La prima ad essere assaggiata è stata la Citra, prodotta con un luppolo di origine americana dall'elevato contenuto di alfa acidi e come suggerito dal nome, caratterizzata dalle note agrumate. Questa Ipa si presenta molto morbida, fruttata, con note intense di frutti a pasta gialla, tropicali e molto balsamica. Colpisce il bell'equilibrio che la birra ha in bocca, pur con una nota leggermente ruvida nel finale di degustazione. Molto piacevole il retrolfattivo, nel quale tornano con intensità tutte le note fruttate percepite al naso.

La Sorachi Ace, è invece luppolata con una varietà proveniente dal Giappone e sviluppata dal birrificio Sapporo nel 1988 incrociando Brewer's Gold, Saaz e Beikei. Al naso si sentono note di sottobosco, funghi, di terra e di mandarino molto maturo. In bocca la birra non ci ha convinto del tutto sia a livello gustativo, dove il mandarino maturo torna con notevole forza, sia a livello testurale, a causa di una forte astringenza.

Terza birra è la Bramling Cross, che vede impiegato un luppolo inglese molto in voga negli ultimi mesi e ottenuto incrociando il Golden e un luppolo selvatico del Manitoba. Il naso ha un'impronta inglese piacevolissima con note di frutta rossa, zenzero, spezie (pepe rosa su tutti) e una leggera sensazione di pasta di cacao. In bocca la birra resta caratterizzata da una buona dolcezza, con bella speziatura finale e una nota terrosa molto piacevole e decisamente anglosassone. 

Agrumi, frutti rossi a bacca piccola, floreale, naso un po' meno ampio di quelli sentiti fino a questo momento. Questo il profilo aromatico della Nelson Sauvin, prodotta con questo luppolo molto di moda lo scorso anno di origine neozelandese che in bocca si presenta, invece, in tutta la sua intensità con una nota amara ben presente e un po' ruvida.

Come vedete i giudizi sulla piacevolezza della birra in taluni casi non sono stati del tutto positivi, e se vi interessa una nostra classifica, questa vede al primo posto la Bramling X, seguita da Citra, Nelson e, infine, Sorachi Ace. Diciamo che, in fondo la piacevolezza in un progetto come questo passa in secondo piano rispetto alla sua validità didattica. Non avendo un mostro pensato per adeguarsi al luppolo, ma per fare piuttosto da supporto, la perdita di equilibrio gustativo è una conseguenza prevedibile. Resta però il ruolo didattico di queste birre che possono essere utilissime per cogliere le sfumature aromatiche dei diversi luppoli.

Per chi volesse fare la stessa cosa e poi mandarci le impressioni vi ricordiamo che Ales and co. ha anche una pagina facebook, e vi invitiamo a mandarci lì le vostre impressioni sulle quattro Ipa.