Marco Benda è un ragazzo di Perugia, che seguendo la sua passione per la birra artigianale, ha iniziato a lavorare come birraio per Toccalmatto. Oggi è uno dei quattro birrai di Siren Craft Brew e nell’ultima diretta Facebook (che trovate a questo link!) ci ha permesso di sbirciare nella storia e nella filosofia del birrificio con un punto di vista d’eccezione.
Siren
nasce nel 2013 a pochi km da Londra. Ispirato dalle buone birre artigianali, di
cui sente il richiamo proprio come un marinaio quello delle sirene, Darron Anley
dà vita a questa realtà con l’obiettivo di creare birre di carattere, che possano
raggiungere più persone possibili. L’approccio
del birrificio è orientato verso la creatività, verso una selezione accurata
degli ingredienti ed una ricerca continua.
Lo stesso approccio si trova nelle birre della core-line, recentemente
convertita al formato in lattina su richiesta esplicita dei fan del birrificio,
e nelle birre speciali, realease eccezionali in cui i birrai non pongono limiti
alla propria fantasia.
Nella nostra chiacchierata con Justin Hawke, birraio e fondatore di Moor Beer Co., abbiamo parlato di storia e di tradizioni, di modernità, di legno, di lattine e anche di Star Wars. Un’oretta in diretta Facebook che ci ha permesso di approfondire la conoscenza con una delle figure più interessanti del panorama brassicolo britannico, dimostrando una relazione diretta tra la sua personalità e quella delle sue birre.
Justin ha origini americane e dopo un periodo in Germania,
ha deciso di stabilirsi in Inghilterra. Nelle sue birre sono evidenti le tre
influenze geografiche: la naturale torbidezza delle birre tedesche, le intense
luppolature californiane e la carbonatazione naturale delle Real Ale inglesi.
Nascono quindi le sue Modern Real Ales, rifermentate in cask, fusto e lattina.
E proprio la scelta di produrre esclusivamente in lattina, effettuata dopo un
periodo di intense ricerche, è stata una vera e propria rivoluzione. La lattina
può sicuramente assicurare altissimi standard qualitativi, ma sono stati
necessari intensi studi affinché potesse dormire sonni tranquilli: infatti le
birre di Moor sono can conditioned, prodotti vivi non filtrati né pastorizzati.
Proprio per questo motivo sono state le prime in lattina ad essere riconosciute
dal CAMRA come Real Ales. Si tratta di veri e propri “nano cask” da conservare
e consumare a temperature adeguate.
La storia e la tradizione brassicola di una nazione come il Belgio non hanno bisogno di nessuna presentazione. Si tratta probabilmente del territorio con maggiore biodiversità birraria al mondo ed oggi vogliamo raccontare una realtà le cui birre sono profondamente legate al luogo in cui nascono.
La storia di questo birrificio inizia nel 2002 con l’incontro tra Yvan De Baets e Bernard Leboucq, entrambi appassionati birrai che iniziano a produrre le proprie birre presso birrifici amici all’inizio, e in un piccolo birrificio di loro proprietà poco fuori Bruxelles successivamente. A fine 2010 apre le porte la Brasserie De La Senne che prende il suo nome proprio dal fiume che attraversa la città.
Abbiamo approfondito la conoscenza con la Brasserie nell’appuntamento con BeerScovery del 6 maggio (se ve lo siete persi, trovate qui il link al video) insieme a Marta, milanese di nascita, Belga di adozione, che collabora con loro già tanti anni e ci ha portato con sé alla scoperta di mille curiosità.
Continue readingBermondsey è una di quelle zone di Londra considerata “the place to be” per tutti gli amanti di birra artigianale, in particolare il sabato pomeriggio quando tutte le Tap Room dei birrifici sono aperte. Ed è proprio qui che si trova dal 2012 Brew By Numbers.
Come in tante storie che raccontiamo, alle spalle di questo birrificio c’è una solida amicizia ed una passione comune. Tom e Dave, fondatori di Brew By Numbers, si incontrano nel 2010 durante un viaggio in Asia tra pareti rocciose da scalare e giri in moto. Se il 2011 è stato l’anno in cui hanno approfondito la ricerca e lo studio da hombrewer, in collaborazione anche con maestri noti del mondo brassicolo come i birrai di The Kernel, è il 2012 a consacrare questa piccola realtà come birrificio vero e proprio.
Presentano la prima birra 01|01 (una Hoppy Saison) ai ragazzi di Craft Beer Co. Clenkerwell per ricevere una prima critica. Funzionò al punto che divenne la prima birra ufficiale del birrificio, nonostante lo stile inusuale per il panorama britannico del tempo. In questo primo periodo portano la voglia di sperimentazione di ogni homebrewer all’interno del birrificio, dividendo ogni cotta in due e cambiando volta per volta luppolature, lieviti o ingredienti speciali, numerando ogni risultato secondo un metodo specifico: il primo numero corrisponde allo stile, il secondo al batch. Ed è proprio da qui che nasce il loro nome. Non pongono limiti alla propria fantasia, esplorando i confini delle luppolature e sperimentando allo stesso tempo con fermentazioni miste ed affinamenti in botte.
La nostra chiacchierata con Mike (di cui vi lasciamo il link) ha toccato i momenti più importanti della storia di questo giovane birrificio come l’introduzione delle prime lattine nel 2018 ed il restyling che portò etichette nere con scritte chiare ed un nuovo modo di chiamare le birre: si identificano oggi solo con lo stile e i luppoli o gli ingredienti speciali usati in fase di produzione. Ci ha raccontato anche che la voglia di fare sempre di più e sempre meglio è culminata con il lancio di una campagna di Crowdfunding nel 2019.
Chiedendo ai clienti più affezionati di sostenerli, Brew By Numbers ha potuto ingrandire il birrificio e sta progettando una nuova Tap Room in cui accogliere tutti, offrendo anche un servizio di cucina. In quest’ottica hanno anche dato vita ad una nuova area separata dedicata esclusivamente al legno: nascono e si evolvono lì tutte le birre affinate in botte, dalle massicce Imperial Stout alle birre a fermentazione acida.
Come per tutte le realtà, l’emergenza sanitaria che stiamo affrontando in questi mesi è una situazione nuova da gestire, che i ragazzi hanno deciso di sfruttare al meglio rendendo più fluido il proprio business inaugurando uno shop online e collaborando con Marks and Spencer. L’idea è quella di avvicinare tutti all’esperienza di una buona birra artigianale, portandola direttamente nelle case.
La diretta con Mike è stata molto divertente, ci ha permesso di sbirciare nella scena craft londinese, regalandoci anche un paio di sneak peek sui programmi del birrificio non appena l’emergenza sarà rientrata. Vi lasciamo il link al loro sito per conoscerli ancora meglio ed il link diretto alle disponibilità aggiornate.
Creatività e flessibiltà sono i due leitmotiv di To Øl, uno dei birrifici più intriganti della scena craft internazionale. Nato nel 2010 dalla passione di due amici per l’homebrewing, per quasi dieci anni si è identificato nella definizione di birrificio gypsy. Una realtà in continua evoluzione che ha fatto di approccio scientifico, sperimentazione e collaborazioni con birrifici da tutto il mondo il suo punto di forza.
Nel 2019 To Øl inizia un periodo di passaggio che si conclude all’inizio di quest’anno: a gennaio 2020 si aprono le porte To Øl City.
Uno spazio di 150.000 metri quadri, destinato in passato ad un’azienda di trasformazione di frutta all’inizio e di ketchup poi, recuperato e ridistribuito sulla base delle necessità del birrificio. Il cuore della produzione è composto da due aree, una dedicata alle “clean beers” ed una “wild brewery”. Se nella prima trovano spazio le fermentazioni “tradizionali”, la seconda è un vero e proprio regno delle fermentazioni spontanee, con la speranza che la vicinanza degli orti favorisca sempre la nascita di nuovi lieviti. In entrambi i casi non mancano le botti, foeders nuove ed usate, in arrivo da diverse parti del mondo, destinate a fermentazioni ed affinamenti. E proprio parlando di birre, una delle più importanti novità che To Øl City porta con sé è una nuova core line: accanto alle birre flagship che lo hanno reso celebre nel tempo come Garden of Eden e Gose to Hollywood, saranno disponibili adesso tre birre pensate per essere simbolo di To Øl con la loro pericolosa bevibilità: House of Pale, City Session Ipa e Whirl Domination.
To Øl City è uno spazio dove non vengono messi confini alla
creatività, per questo motivo alcune delle idee inizialmente sviluppate da
BRUS, brewpub di To Øl nato nel 2016 nel cuore di Copenaghen, verranno spostate
qui come la produzione di aceto di birra o le sperimentazioni legate al mondo
dei cocktail e dei fermentati.
Accanto a questi un occhio di riguardo è da riservare alla distilleria: si
tratta di un’idea ancora agli albori, ma come ci ha anticipato Linda nella
nostra diretta, To Øl ha iniziato a lavorare con la distillazione sottovuoto e
gli affinamenti in botti degli spirits. Sicuramente possiamo aspettarci grandi
sorprese.
Sono già arrivate in Italia invece, le produzioni del progetto Mikropolis. Cocktail in lattina di altissima qualità di cui To Øl cura ogni minimo dettaglio, dalla produzione degli ingredienti come bitter e toniche alla miscelazione. Si tratta di cocktail già pronti, di grande equilibrio, pensati per tantissime occasioni d’uso, dagli aperitivi casalinghi di questo periodo ai grandi festival musicali che ci auguriamo poter ricominciare a frequentare presto.
Trovate le birre di To Øl disponibili in questo momento a questo link e se volete approfondire la conoscenza con questa incredibile ed eclettica realtà vi consigliamo di vedere la mini serie di video su Youtube che ci porta dietro le quinte di To Øl City. Qui il primo episodio!
Per chi, invece, si fosse perso la nostra chiacchierata in diretta con Linda, la trovate qui!
Stiamo costruendo una nuova routine, organizziamo la nostra quotidianità su ritmi nuovi in cui ognuno di noi scandisce il tempo in modo diverso. Tutti abbiamo in comune il passare molto più tempo in casa e l’avere più tempo libero del solito.
Nonostante quasi tutta l’Italia si lasci andare alle sperimentazioni mangerecce, dal pane alla pizza del venerdì ed ai pancake della domenica, resta comunque abbastanza tempo libero da impiegare in modo proficuo. Qui interviene questo post con i nostri personali suggerimenti per tenersi impegnati durante il lockdown.
Come ogni anno Sanremo fa parlare di sè (nel bene e nel male), ci intrattiene per quasi una settimana e ci regala un'idea del panorama musicale italiano. Quest'anno per noi è stato ancora più speciale degli altri anni, grazie ai Pinguini Tattici Nucleari, a cui facciamo i complimenti per il meritatissimo podio!
Come hanno raccontato in più di un'occasione, i ragazzi di Bergamo hanno tratto ispirazione per il loro nome da una delle birre più celebri di BrewDog.
La storica Tactical Nuclear Penguin prodotta da James Watt e Martin Dickie, aveva la gradazione alcolica di 32 % abv, che l'ha resa la birra più alcolica al mondo, avendo superato i 31 % di una birra prodotta in Germania da Schorschbraer.
Continue readingIn occasione della visita in Italia di uno dei proprietari di To Øl e dell'imminente co-brew con Brewfist, dedichiamo la nostra home page ai due ragazzi danesi che nel 2010, poco più che ventenni, crearono questa beer firm, riscuotendo in breve tempo un grande successo in varie parti del mondo.
Abbiamo pensato che il modo migliore per far conoscere anche a voi questo birrificio fosse sotto forma di intervista. Vi riportiamo qui di seguito il risultato della nostra chiacchierata con Tobias, fondatore con Tore, di To Øl Beer.
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E' tutto pronto per la quarta edizione del Gluten Free Expo che si terrà dal 14.11 al 17.11.15 presso la fiera di Rimini. L'evento anche quest'anno presenta le novità, i progressi e i successi dell'offerta gastronomica legata al mondo del senza glutine. E' una buona occasione per conoscere realtà produttive che hanno sviluppato tecniche o metodi che incontrano la domanda g-free o approfondire tematiche nutrizionali in merito. L'interesse che si è sviluppato negli ultimi anni ha portato certamente a un "confronto internazionale" sul tema, con un conseguente ampliamento e diversificazione dell'offerta e un miglioramento del livello qualitativo.
In quest'ottica lavorano da un po' di tempo anche alcuni dei nostri fornitori che, con differenti modalità, hanno sviluppato prodotti deglutinati o senza glutine che saranno presenti alla manifestazione. Avrete infatti modo di assaggiare proposte in fusto dei birrifici danesi Mikkeller e To Ol e dello scozzese Brewdog. Ancor più ampia sarà la gamma in bottiglia che potrete acquistare presso il nostro stand (Pad.B7-Stand X09). Ma non finisce qui.. troverete anche le patatine Darling Spuds ad accompagnare le vostre bevute e chi preferisce qualcosa di analcolico potrà scegliere tra i soft drink del produttore tedesco Fritz Kola.
Da non mancare sono anche i laboratori che si terranno durante la manifestazione, fondamentali per conoscere i prodotti più da vicino e capirne meglio le caratteristiche e le possibilità di abbinamento. Alcuni si focalizzeranno proprio sulla prodotto birra, durante i quali verrà servita una selezione di birre alla spina dei produttori che vi abbiamo anticipati.
Gluten Free Expo rappresenta un'occasione unica per avvicinarsi e farsi sorprendere dal panorama senza glutine, che rappresenta oggi più che mai una stimolante alternativa ai prodotti convenzionali.
Ci siamo! Il secondo Brewdog bar italiano è in arrivo.
Location: Bologna, of course!
Sebbene posizione precisa e data di apertura non siano ancora stati resa noti, è giunta l’ora di pensare al team!
Cerchiamo persone ispirate e creative, che nutrano per la birra artigianale la stessa passione che muove ogni nostro passo!
Attualmente siamo alla ricerca del nostro capo equipaggio, il bar manager, ma se vuoi candidarti per altre posizioni, non esitare ad inviarci il tuo curriculum insieme a qualche riga che ci racconti qualcosa in più di te e della tua passione per questo mondo. Cita l’oggetto della candidatura nell’oggetto della mail che invierai a info@alesandco.it (l’importatore ufficiale di Brewdog in Italia)
Ma torniamo alla prima posizione aperta:
General Manager BrewDog Bologna
ah…quasi dimenticavamo di dirvi, che per questa prima posizione English is a big big plus, so….
Description: As a BrewDog manager you play an important role in helping us fulfil our mission to make people as passionate about great craft beer as we are. We are evangelical about beer, and you will have the opportunity to help us redefine how people experience, perceive and think about beer. We are constantly trying to push the boundaries in ensuring the distance between ourselves and our customers is as small as possible, and our Bologna bar is a vital meeting point for passionate craft beer enthusiasts and novices alike in the city.
As General Manager of BrewDog Bologna, you will be responsible for effectively managing all aspects of the unit's operations. This will include all aspects of the business; from running an effective events calendar to help integrate us into the local bar scene, to hiring and training staff, meeting sales and profitability targets and ensuring that each and every customer leaves counting down the days 'til their next BrewDog experience.
Experience: Minimum 3 years management experience, preferably within a branded or well regarded operation. Comprehensive beer training will be provided, though craft beer knowledge and/or experience would be a bonus. Any skill in taxidermy will help you stand out from the crowd.
Expected start date: 1. September 2014
Expected hours: 40 per week
Salary: Dependant on experience – competitive bonus scheme.
We are looking for inspired and talented people for our new venture in Italy; if you are passionate about craft beer as we are, please send your CV to info@alesandco.it
Also Email a cover letter detailing why you would make a great addition to the Italian BrewDog team, and your interest in craft beer, with your CV.
Be sure to include "General Manager BrewDog Bologna" as the email subject.