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birra artigianale

  1. Beerscovery: Brew By Numbers

    Bermondsey è una di quelle zone di Londra considerata “the place to be” per tutti gli amanti di birra artigianale, in particolare il sabato pomeriggio quando tutte le Tap Room dei birrifici sono aperte. Ed è proprio qui che si trova dal 2012 Brew By Numbers.
    Come in tante storie che raccontiamo, alle spalle di questo birrificio c’è una solida amicizia ed una passione comune. Tom e Dave, fondatori di Brew By Numbers, si incontrano nel 2010 durante un viaggio in Asia tra pareti rocciose da scalare e giri in moto. Se il 2011 è stato l’anno in cui hanno approfondito la ricerca e lo studio da hombrewer, in collaborazione anche con maestri noti del mondo brassicolo come i birrai di The Kernel, è il 2012 a consacrare questa piccola realtà come birrificio vero e proprio.

    Presentano la prima birra 01|01 (una Hoppy Saison) ai ragazzi di Craft Beer Co. Clenkerwell per ricevere una prima critica. Funzionò al punto che divenne la prima birra ufficiale del birrificio, nonostante lo stile inusuale per il panorama britannico del tempo. In questo primo periodo portano la voglia di sperimentazione di ogni homebrewer all’interno del birrificio, dividendo ogni cotta in due e cambiando volta per volta luppolature, lieviti o ingredienti speciali, numerando ogni risultato secondo un metodo specifico: il primo numero corrisponde allo stile, il secondo al batch. Ed è proprio da qui che nasce il loro nome. Non pongono limiti alla propria fantasia, esplorando i confini delle luppolature e sperimentando allo stesso tempo con fermentazioni miste ed affinamenti in botte.

    La nostra chiacchierata con Mike (di cui vi lasciamo il link) ha toccato i momenti più importanti della storia di questo giovane birrificio come l’introduzione delle prime lattine nel 2018 ed il restyling che portò etichette nere con scritte chiare ed un nuovo modo di chiamare le birre: si identificano oggi solo con lo stile e i luppoli o gli ingredienti speciali usati in fase di produzione. Ci ha raccontato anche che la voglia di fare sempre di più e sempre meglio è culminata con il lancio di una campagna di Crowdfunding nel 2019.
    Chiedendo ai clienti più affezionati di sostenerli, Brew By Numbers ha potuto ingrandire il birrificio e sta progettando una nuova Tap Room in cui accogliere tutti, offrendo anche un servizio di cucina. In quest’ottica hanno anche dato vita ad una nuova area separata dedicata esclusivamente al legno: nascono e si evolvono lì tutte le birre affinate in botte, dalle massicce Imperial Stout alle birre a fermentazione acida.

    Come per tutte le realtà, l’emergenza sanitaria che stiamo affrontando in questi mesi è una situazione nuova da gestire, che i ragazzi hanno deciso di sfruttare al meglio rendendo più fluido il proprio business inaugurando uno shop online e collaborando con Marks and Spencer. L’idea è quella di avvicinare tutti all’esperienza di una buona birra artigianale, portandola direttamente nelle case.

    La diretta con Mike è stata molto divertente, ci ha permesso di sbirciare nella scena craft londinese, regalandoci anche un paio di sneak peek sui programmi del birrificio non appena l’emergenza sarà rientrata. Vi lasciamo il link al loro sito per conoscerli ancora meglio ed il link diretto alle disponibilità aggiornate.

  2. To Øl City!

    Creatività e flessibiltà sono i due leitmotiv di To Øl, uno dei birrifici più intriganti della scena craft internazionale. Nato nel 2010 dalla passione di due amici per l’homebrewing, per quasi dieci anni si è identificato nella definizione di birrificio gypsy. Una realtà in continua evoluzione che ha fatto di approccio scientifico, sperimentazione e collaborazioni con birrifici da tutto il mondo il suo punto di forza.

    Nel 2019 To Øl  inizia un periodo di passaggio che si conclude all’inizio di quest’anno: a gennaio 2020 si aprono le porte To Øl City.
    Uno spazio di 150.000 metri quadri, destinato in passato ad un’azienda di trasformazione di frutta all’inizio e di ketchup poi, recuperato e ridistribuito sulla base delle necessità del birrificio. Il cuore della produzione è composto da due aree, una dedicata alle “clean beers” ed una “wild brewery”. Se nella prima trovano spazio le fermentazioni “tradizionali”, la seconda è un vero e proprio regno delle fermentazioni spontanee, con la speranza che la vicinanza degli orti favorisca sempre la nascita di nuovi lieviti. In entrambi i casi non mancano le botti, foeders nuove ed usate, in arrivo da diverse parti del mondo, destinate a fermentazioni ed affinamenti. E proprio parlando di birre, una delle più importanti novità che To Øl City porta con sé è una nuova core line: accanto alle birre flagship che lo hanno reso celebre nel tempo come Garden of Eden e Gose to Hollywood, saranno disponibili adesso tre birre pensate per essere simbolo di To Øl con la loro pericolosa bevibilità: House of Pale, City Session Ipa e Whirl Domination.

    To Øl City è uno spazio dove non vengono messi confini alla creatività, per questo motivo alcune delle idee inizialmente sviluppate da BRUS, brewpub di To Øl nato nel 2016 nel cuore di Copenaghen, verranno spostate qui come la produzione di aceto di birra o le sperimentazioni legate al mondo dei cocktail e dei fermentati.
    Accanto a questi un occhio di riguardo è da riservare alla distilleria: si tratta di un’idea ancora agli albori, ma come ci ha anticipato Linda nella nostra diretta, To Øl ha iniziato a lavorare con la distillazione sottovuoto e gli affinamenti in botti degli spirits. Sicuramente possiamo aspettarci grandi sorprese.

    Sono già arrivate in Italia invece, le produzioni del progetto Mikropolis. Cocktail in lattina di altissima qualità di cui To Øl cura ogni minimo dettaglio, dalla produzione degli ingredienti come bitter e toniche alla miscelazione. Si tratta di cocktail già pronti, di grande equilibrio, pensati per tantissime occasioni d’uso, dagli aperitivi casalinghi di questo periodo ai grandi festival musicali che ci auguriamo poter ricominciare a frequentare presto.

    Trovate le birre di To Øl disponibili in questo momento a questo link e se volete approfondire la conoscenza con questa incredibile ed eclettica realtà vi consigliamo di vedere la mini serie di video su Youtube che ci porta dietro le quinte di To Øl City. Qui il primo episodio!
    Per chi, invece, si fosse perso la nostra chiacchierata in diretta con Linda, la trovate qui!

  3. Tenersi occupati in quarantena: beer geeks edition

    Stiamo costruendo una nuova routine, organizziamo la nostra quotidianità su ritmi nuovi in cui ognuno di noi scandisce il tempo in modo diverso. Tutti abbiamo in comune il passare molto più tempo in casa e l’avere più tempo libero del solito. 

    Nonostante quasi tutta l’Italia si lasci andare alle sperimentazioni mangerecce, dal pane alla pizza del venerdì ed ai pancake della domenica, resta comunque abbastanza tempo libero da impiegare in modo proficuo. Qui interviene questo post con i nostri personali suggerimenti per tenersi impegnati durante il lockdown.

    Continue reading
  4. Piccola fotografia sulla Norvegia brassicola

    Ah, il grande Nord! Nonostante (troppo) spesso si tenda a generalizzare agglomerando cultura, tradizioni e usanze di “quei posti freddi dove il sole tramonta alle 3” farlo con la birra potrebbe rivelarsi una questione più delicata del previsto: non c’è uno stile unico o caratteristico e le informazioni che ci arrivano sono spesso limitate (causa anche della lingua dalla difficile interpretazione?). Fino a qualche anno fa il movimento della birra artigianale era molto vivace soprattutto in Danimarca con un considerevole numero di birrifici emergenti di alto interesse, tra le quali c’era anche il “nostro” Mikkeller. Oggi, realtà come quella Norvegese, con alla base una cultura brassicola spontanea e frammentata a livello regionale con produzioni tipiche come le Harvest Ale (birre prodotte durante il raccolto) e le Christmas Ale, hanno saputo affermarsi, evolversi e creare il proprio segmento di mercato, riuscendo, tramite un percorso di sperimentazione e un’accurata selezione della materia prima a dimostrare un fortissimo potenziale e una straordinaria apertura mentale. Continue reading
  5. Tùtt Insèma..prima White Ipa dei Brewdog Bar italiani in collaborazione con il Birrificio Lambrate

     

    Nessun nome poteva essere più bello, aggregante e “lambrate stile” di Tùtt Insèma per la prima collaborazione dei Brewdog Bar italiani con un birrificio italiano, e che birrificio!! I ragazzi del Birrificio Lambrate hanno ospitato i manager di Brewdog Bologna, Firenze e Roma, per una brassata in compagnia. L’idea di base era una White Ipa di 5,5% con luppoli americani. Il risultato è una birra con tutto il carattere italiano, preciso e schietto del birrificio meneghino, un'aromaticità e una luppolatura ampie, decise ed esotiche, come piace ritrovare nel bicchiere ai Brewdog Bar o farvi scoprire nelle loro tapline.
    Per coloro che amano le due anime di questo gruppo di amici, qui unite per una produzione limitata, è da non perdere l’evento del 29.09.16 con il lancio in contemporanea di Tùtt Insèma nei tre Brewdog Bar italiani, nei due locali di Lambrate a Milano, e, per chi si trovasse in Germania, a Berlino presso Birra – Italian Craft Beer.

    Qui sotto invece il tour di presentazione Tùtt Insèma nelle varie città, con tutti i protagonisti presenti:

    29.09.2016 presso Birrificio Lambrate a Milano

    30.09.2016 al Brewdog Bar Bologna

    01.10.2016 al Brewdog Bar Firenze

    02.10.2016 al Brewdog Bar Roma

  6. Continua nel 2016 la Rogue Hop Revolution

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    Pensando a tutto quanto fatto e vissuto in campo birrario nell'anno ormai alle spalle si inizia ad essere curiosi su ciò che nascerà, cambierà e si svilupperà durante il 2016. Nell'attesa di scoprire insieme quanto avverrà mese per mese, un primo progetto interessante lo possiamo già condividere in questo inizio di anno. 

    Come probabilmente molti di voi già sapranno negli ultimi anni Rogue Ales ha svolto un grande lavoro nella coltivazione di materie prime necessarie alla produzione della birra. Dalla nascita delle Rogue Farms alla creazione di proprie varietà di luppolo e malto, l'impegno di Rogue su questo fronte è divenuto un elemento distintivo del birrificio.

    In passato abbiamo già avuto modo di assaggiare 7Hop Ipa, birra pensata proprio per sottolineare questo studio sulle materie prime, oltre a vari altri prodotti con luppoli e malti sviluppati dal birrificio. Con il 2016 inizia un progetto più strutturato che vede la creazione di 4 Ipa di 4 diverse intensità, prodotte tutte con luppoli provenienti dalle Rogue Farms. I numeri chiave sono 4,6,7,e 8. 4 per un'Ipa da 4,44% con 4 luppoli aromatico e beverino, 6 per un'Ipa da 6,66% con un approccio tagliente, 7 per un prodotto più robusto da 7,77% ma di notevole equilibrio e 8 per l'Ipa regina che comprende tutta l'aromaticità delle 8 varietà protagoniste in questa mini serie (vedi l'immagine per il nome dei luppoli).

    Le birre si susseguiranno nei prossimi mesi (la programmazione è ancora in fase di definizione) sia nel formato in bottiglia da 0,65lt che nel nuovo fusto Key Keg slim line.

     

     

     

  7. Weekend con "Birrando si Impara" tra Abruzzo e Campania

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    Appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati di homebrewing quello a Gioia dei Marsi (Aq) il prossimo weekend. Si terrà infatti la sesta edizione del Concorso Internazionale Homebrewers organizzato da Birrando si Impara. L'apertura dei lavori avverrà sabato verso le 15.00 con una cotta pubblica, mentre domenica verrà dato spazio alla gara durante la quale si susseguiranno varie tavole rotonde birrarie. Al termine della giornata la giuria, che vede quale ospite d'eccezione David Stark di Brewdog, si esprimerà sui vincitori del concorso.

    Ma non finisce qui... lunedi 16 maggio ci si sposta in Campania all'Ottavo Nano di Atripalda (Av) che ospiterà una Tap Takeover di Brewdog dove il birraio David Stark sarà a disponsizione per rispondere alle vostre curiosità.

    Per maggiori informazioni sulla tre giorni vi rinviamo al sito di birrando si impara e alla pagina facebook dell'Ottavo Nano.

    Enjoy the craft beer weekend!!

     

     

     

     

     

  8. Premiate a Beer Attraction le birre senza glutine di Brewdog, St.Peter's Brewery, Mikkeller e To Øl

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    E' passata quasi una settimana dal nostro rientro da Rimini. E' stato bellissimo incontrare chi di voi è passato a trovarci a BeerAttraction. Il confronto e le chiacchiere fatte ci hanno caricato e dato nuovi stimoli per i progetti futuri.

    Nel trarre le somme di questo evento non possiamo non ricordare con grande orgoglio i traguardi che alcuni dei nostri birrifici hanno raggiunto in occasione del WGFBA (World Gluten Free Beer Award). Le birre candidate hanno infatti riscosso successi in entrambe le categorie a cui erano iscritte.
    Nello specifico, nella categoria "birre ad alta e bassa fermentazione di basso contenuto alcolico (minore di 5,5°)" Mikropolis di To Øl ha ottenuto il secondo posto mentre medaglia di bronzo ex-aequo per Vagabond Pale Ale di Brewdog e G-free di St. Peter's Brewery.
    Incetta di premi per Mikkeller e To Øl invece nella categoria dedicata a "birre molto luppolate, speziate e speciali", per la quale il primo posto è andato a Reparationbajer di To Øl, mentre seconda e terza classificate sono state Peter, Pale & Mary e I Wish G-free Ipa entrambe del birrificio danese Mikkeller.

    Questa gara e i risultati che queste birre hanno raggiunto sono sicuramente un segno per il lavoro che si sta svolgendo sui prodotti senza glutine/deglutinati, lavoro che viene sempre più apprezzato dal mondo celiaco, che a sua volta si ritrova a poter allargare sempre più i propri orizzonti sensoriali. Per noi tutto ciò è motivo di grande gioia poichè, oltre a un riconoscere la qualità dei prodotti che importiamo, aggiunge un tassello al raggiungimento di uno dei nostri obiettivi primari: coivolgere sempre più persone nel favoloso mondo delle birre artigianali.

    Per una panoramica più completa sulla classifica del WGFBA vi invitiamo a leggere l'articolo pubblicato su nonsologlutine.it.

     

     

     

     

     

  9. Weekend da Feel Good a Rivara con la Brewdog Beer Fest

     

    Dopo il successo della prima edizione, torna domani l'appuntamento brewdogiano da Feel Good, la baracchina sulla ciclabile a Rivara.

    Tre giorni di musica, divertimento, relax e tanta buona birra. Per l'occasione troverete 6 spine delle birrificio scozzese Brewdog, che sveliamo qui sotto, oltre a una bella e varia selezione in bottiglia.

     

    Punk Ipa, Ipa da 5,6%: birra simbolo del birrificio, che ha sconvolto il palato di moltissimi appassionati e non, per il suo perfetto equilibrio tra aromaticità fruttata, struttura e carattere luppolato.

    Dead Pony Club, Apa da 3,8%: Sorella minora di Punk Ipa, evidenzia un profilo fruttato ancora più deciso bilanciato da una componente amaricante decisa. Grande bevibilità grazie alla gradazione alcoli contenuta... insomma perfetta per una sera d'estate alla Baracchina!

    5am Saint, Red Ale da 5,0%: con un profilo più maltato rispetto alle due precedenti, mostra nonostante la luppolatura una bella morbidezza e gioca su note caramello e lievi elementi tostati. Ideale per accompagnare gli hamburger della Brewdog Beer Fest (tra le cibarie anche piadine e gnocco fritto)!

    Jack Hammer, Double Ipa da 7,2%: con Dead Pony è la tra le birre più luppolate del birrificio. Decisa sia nel bouquet erbaceo che nel corpo, in chiusura fa emergere il suo carattere amaricante che persiste anche a fine degustazione.

    Elvis Juice, Ipa da 6,5%: ha impressionato per la sua carica fresca e l'esplosione agrumata coinvolgente che la rende un must per la stagione.

    Electric India, Saison da 5,2%: appena rientrata è uno dei pochi esemplari di Saison del birrificio, particolarmente apprezzata per unire l'elemento speziato, dato dai lieviti belgi ma anche dall'aggiunta di miele pepe e coriandolo, a una luppolatura brewdogiana con luppoli americani.

     

    Per chi vuole passare un po' di tempo all'aperto, in mezzo al verde, ma senza rinunciare a una buona bevuta, quella dei prossimi giorni da Feel Good è una situazione in cui vale la pena immergersi. Per chi vuole godere del massimo relax, senza pensieri e orari, sappiate che è possibile il campeggio libero. Altre info e riferimenti sulla pagina facebook dell'evento.

  10. Natale e i regali dell'ultimo minuto...

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    Tutti conosciamo la sensazione che ci travolge in questi giorni....mancano ormai due giorni a Natale e ancora dobbiamo finire di fare i regali e, come ogni anno, magari ci ripromettiamo che l'anno prossimo inizieremo a pensarci con largo anticipo, cosa che però non avviene mai. A questo si aggiungono i preparativi per la cena della vigilia o il pranzo del 25 dicembre, che mettono anch'essi alla prova le nostre doti organizzative. In questo contesto la birra contribuisce a raggiungere entrambi gli scopi, poichè può essere un apprezzato regalo, così come risulta perfetta per accompagnare le varie occasioni culinarie di questo periodo.

    Dopo avervi presentato nelle scorse settimane le nostre birre di Natale, abbiamo pensato di darvi un aiuto nello spuntare i "to do" dalla lista di queste giornate intense, occupandoci di prodotti non prettamente natalizi, ma perfetti per accompagnare momenti speciali che vi auguriamo di vivere in quantità durante le Feste.

    La possibilità di scelta è certamente ampia, cambia l'occasione o il motivo nell'effettuarla. Avremo così birre da "cadeau", altre pensate per per particolari abbinamenti, altre ancora perfette nel caso in cui si voglia fare "un regalo importante" e infine vi sono quelle che che si godono da sole a fine pasto. Qui di seguito troverete alcuni prodotti che possono rientrare in una di queste categorie. Chissà che tra questi ci sia il vostro acquisto dell'ultimo minuto?!

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