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birra artigianale

  1. Summer Craft Beer!

    Ovvero le bevute più dissetanti per far fronte alle temperature più alte dell'anno.

    È vero, questa sembra un’estate diversa dal solito. Ci aspettiamo città più popolate, più vacanze e turismo in Italia. Quello che non cambierà è la nostra sete, la nostra voglia di esplorare bevute nuove. Abbiamo pensato ad una selezione di birre che ci possano accompagnare nelle giornate al mare e nei trekking in montagna.
    Crediamo che non ci dovrebbero essere limiti quando si tratta di assaggiare birre nuove, ma è vero che con le temperature che si alzano ci orientiamo verso bevute meno alcoliche e più dissetanti che puntano tutto sulla pulizia di bevuta.

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  2. BrewDog Served Here!

    Torniamo finalmente nel nostro luogo preferito, il pub.
    Ecco dove non mancherà mai una Punk IPA alla spina.

    Dopo questo inizio 2020 così burrascoso, finalmente possiamo riprendere con le attività che amiamo di più, possiamo spostarci per lavoro e per piacere, possiamo vedere gli amici e soprattutto, possiamo tornare nel nostro luogo preferito: il pub!

    Siamo sicuri che ognuno di voi abbia almeno uno o più ricordi felici legati al bancone di fiducia in città, dalle serate con gli amici, a quella partita di calcio vinta con una rimonta senza precedenti (ogni riferimento ad eventi recenti è puramente casuale). Ma il pub è senza dubbio il luogo perfetto in cui addentrarsi sempre di più nel mondo della birra artigianale. Ci affidiamo alla professionalità e alla competenza di chi c’è dall’altra parte del bancone, scopriamo birre nuove oppure scegliamo i grandi classici che ci fanno sentire a casa.

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  3. BeerScovery: Bakalar

    Birrificio Bakalar

    Grazie al progetto BeerScovery abbiamo esplorato tradizioni e territori diversi. Nell’ultima diretta ci siamo spostati in Repubblica Ceca per scoprire qualcosa in più su Bakalar insieme a Valentina, collegata direttamente da Rakovník.
    Valentina è una vera e propria beer lover, lavora nel settore da più di 10 anni e collabora con Bakalar da uno circa. Ci ha trasmesso la sua passione e ci ha permesso di capire cosa rende speciale questo birrificio.

    Bakalar infatti nasce nel 1434 a Rakovník, porta quindi con sé più di cinque secoli di storia e tradizione brassicola. Circa dieci anni fa viene acquisito dall’attuale proprietario che ha scelto di investire sugli impianti e sull’ammodernamento del birrificio. Il risultato sono birre prodotte secondo ricette e metodi antichi, supportati da un impianto votato a garantire il massimo della qualità.

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  4. BeerScovery: Schwarzbräu

    Schwarzbraeu

    Bere una birra di Schwarzbräu significa entrare in contatto con una realtà unica che ogni giorno fa tesoro di una storia lunga più di 400 anni.
    Leopold Schwarz è l’attuale proprietario del birrificio e ci ha raggiunto live su Facebook in una diretta in cui abbiamo parlato di storia e tradizione, ma soprattutto di ingredienti, birra e territorio. Ci ha raccontato la storia del suo birrificio a partire da un’antica leggenda risalente ai tempi della guerra dei trent’anni: si racconta che i soldati delle truppe svedesi , esausti al termine di una battaglia, bevvero tutta la birra di un birrificio posto nell’esatta posizione in cui si trova oggi Schwzarzbräu a Zusmarshausen. Nascono da qui il logo del birrificio con l’iconico portabandiera, ed una delle birre della core-line, la Schweden Pils.

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  5. BeerScovery: Rogue Ales

    Essere un birrificio indipendente nella scena Craft americana.

    Parlare di Rogue Ales significa raccontare la storia di un birrificio con tantissime sfumature da scoprire una per una. Abbiamo cercato di raccontarle tutte nella nostra diretta Facebook insieme a Danny Connors, innovation brewer del brewpub di Portland.

    Dead Guy Ale

    Rogue nasce nel 1988, è uno degli attori principali della Craft Beer Revolution americana ed ha sempre messo al centro della sua filosofia il concetto di indipendenza. Essere un birrificio indipendente significa avere massima possibilità di sperimentare, di creare qualcosa di nuovo senza porre limiti alla fantasia, come è accaduto nel caso della super discussa Beard Beer prodotta con i lieviti isolati a partire dalla barba dell’ex head brewer John Maier o delle birre del Voodoo Project che ricreavano il gusto di diversi tipi di Doughnut. Significa produrre birre anche fuori dalle logiche di mercato ascoltando esclusivamente l’istinto ed i propri fan come è accaduto nel caso di Dead Guy Ale. Questa Amber Ale prodotta ispirandosi ad una German Maibock ormai tanti anni fa, è nata come birra one-shot, prodotta in occasione del Dia de los Muertos. Nonostante non fosse uno stile particolarmente diffuso negli States, ha conquistato i palati di tutti al punto da diventare il prodotto best seller del birrificio nonché il più conosciuto ed apprezzato.

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  6. BrewDog & Ales&Co

    Vi raccontiamo della prima Punk Ipa arrivata in Italia

    James Watt e Martin Dickie
    James e Martin, fondatori di BrewDog

    BrewDog è un caso unico nel panorama brassicolo europeo e mondiale, ma sicuramente questo lo sai già!
    Il birrificio nasce come l’avventura di due giovani ragazzi, amici di infanzia, appassionati di birra artigianale a tal punto da sognare di sovvertire lo statico panorama britannico della fine degli anni 2000. È il 2007 quando James Watt e Martin Dickie, insieme al loro fido labrador, escono dal garage di casa e presentano al mondo la loro Punk Ipa, incoraggiati da Michael Jackson, the beer hunter in persona (non la popstar!).

    Quella che abbiamo accennato è una storia nota, ed è per questo che oggi vogliamo concentrarci sul rapporto speciale tra BrewDog e il nostro Paese.
    Da più di 10 anni ormai siamo l'importatore ufficiale di BrewDog per Italia distribuendo le birre più celebri, disponibili tutto l’anno come Punk IPA, Elvis Juice, 5AM SAINT e Jack Hammer, ma anche le birre simbolo di ordinaria follia, le produzioni più sfacciate create da due ragazzi che non sono mai scesi a compromessi e hanno dato vita ad una vera e propria rivoluzione.

    core line brewdog
    Core line BrewDog 2020

    Lo stretto rapporto tra Italia e Scozia che ha portato le birre di BrewDog in Italia nasce nell’estate 2008. È bastato un assaggio di una delle prime Paradox, Imperial Stout affinate in botte, in un pub scozzese per far scattare la scintilla e la voglia di saperne di più.
    Ai tempi James e Martin avevano appena iniziato a dedicarsi al birrificio e non avevano ancora lasciato i lavori precedenti: alle prime telefonate di contatto, James rispondeva direttamente dal peschereccio di suo padre su cui lavorava.
    Sin da subito i ragazzi di BrewDog ci hanno dimostrato grande entusiasmo, volontà di lavorare insieme e di condividere le loro birre e la loro passione con più persone possibili, del resto il loro claim più famoso è "Craft Beer for the People".

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  7. BeerScovery: Wild Beer Co.

    Drink Wildly Different: scopriamo insieme a Brett Ellis la filosofia di Wild Beer Co. attraverso ingredienti speciali, fermentazioni fuori dal comune e birre a vocazione gastronomica.

    Wild Beer Logo

    Questa settimana abbiamo avuto la fortuna di fare due chiacchiere in diretta con Brett Ellis, co-fondatore e head brewer di Wild Beer Co. Abbiamo avuto modo di capire meglio il significato del leitmotiv del birrificio: Drink Wildly Different.

    Wild nasce nel 2012, fondato da Brett Ellis e Andrew Cooper che condividono un approccio unico alla birra artigianale. Iniziano dedicandosi a fermentazioni acide ed affinamenti in botte considerando la birra come il “medium” che porta in ogni bicchiere gusti e profumi unici. Ed è proprio dal senso del gusto che inizia il processo creativo dietro ad ogni birra, complice il background di Brett che ha lavorato per anni in cucina come chef. Sulle etichette delle loro birre viene raramente indicato uno stile, in favore di descrittori sensoriali ed ingredienti speciali. È un modo diverso di intendere la birra ed un birrificio in cui si mette  al centro di tutto la birra stessa e il suo valore sociale in quanto siamo tutti portati a condividere una birra che ci piace con un amico.

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  8. BeerScovery: Siren Craft Brew

    Un birraio italiano in uno dei birrifici più interessanti della scena britannica, Marco ci racconta Siren Craft Brew.

    Marco Benda è un ragazzo di Perugia, che seguendo la sua passione per la birra artigianale, ha iniziato a lavorare come birraio per Toccalmatto. Oggi è uno dei quattro birrai di Siren Craft Brew e nell’ultima diretta Facebook (che trovate a questo link!) ci ha permesso di sbirciare nella storia e nella filosofia del birrificio con un punto di vista d’eccezione.

    Siren nasce nel 2013 a pochi km da Londra. Ispirato dalle buone birre artigianali, di cui sente il richiamo proprio come un marinaio quello delle sirene, Darron Anley dà vita a questa realtà con l’obiettivo di creare birre di carattere, che possano raggiungere più persone possibili.  L’approccio del birrificio è orientato verso la creatività, verso una selezione accurata degli ingredienti ed una ricerca continua.
    Lo stesso approccio si trova nelle birre della core-line, recentemente convertita al formato in lattina su richiesta esplicita dei fan del birrificio, e nelle birre speciali, realease eccezionali in cui i birrai non pongono limiti alla propria fantasia.

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  9. BeerScovery: Moor Beer Co.

    In diretta con il Justin Hawke, fondatore e birraio di Moor che ci porta alla scoperta della sua storia e della sua filosofia.

    Nella nostra chiacchierata con Justin Hawke, birraio e fondatore di Moor Beer Co., abbiamo parlato di storia e di tradizioni, di modernità, di legno, di lattine e anche di Star Wars. Un’oretta in diretta Facebook che ci ha permesso di approfondire la conoscenza con una delle figure più interessanti del panorama brassicolo britannico, dimostrando una relazione diretta tra la sua personalità e quella delle sue birre.

    Justin ha origini americane e dopo un periodo in Germania, ha deciso di stabilirsi in Inghilterra. Nelle sue birre sono evidenti le tre influenze geografiche: la naturale torbidezza delle birre tedesche, le intense luppolature californiane e la carbonatazione naturale delle Real Ale inglesi. Nascono quindi le sue Modern Real Ales, rifermentate in cask, fusto e lattina.
    E proprio la scelta di produrre esclusivamente in lattina, effettuata dopo un periodo di intense ricerche, è stata una vera e propria rivoluzione. La lattina può sicuramente assicurare altissimi standard qualitativi, ma sono stati necessari intensi studi affinché potesse dormire sonni tranquilli: infatti le birre di Moor sono can conditioned, prodotti vivi non filtrati né pastorizzati. Proprio per questo motivo sono state le prime in lattina ad essere riconosciute dal CAMRA come Real Ales. Si tratta di veri e propri “nano cask” da conservare e consumare a temperature adeguate.

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  10. BeerScovery: Brasserie De La Senne

    Una chiacchierata alla scoperta di un birrificio dalla filosofia solida che guarda al territorio e ai gusti che si evolvono.

    La storia e la tradizione brassicola di una nazione come il Belgio non hanno bisogno di nessuna presentazione. Si tratta probabilmente del territorio con maggiore biodiversità birraria al mondo ed oggi vogliamo raccontare una realtà le cui birre sono profondamente legate al luogo in cui nascono.

    La storia di questo birrificio inizia nel 2002 con l’incontro tra Yvan De Baets e Bernard Leboucq, entrambi appassionati birrai che iniziano a produrre le proprie birre presso birrifici amici all’inizio, e in un piccolo birrificio di loro proprietà poco fuori Bruxelles successivamente. A fine 2010 apre le porte la Brasserie De La Senne che prende il suo nome proprio dal fiume che attraversa la città.

    Abbiamo approfondito la conoscenza con la Brasserie nell’appuntamento con BeerScovery del 6 maggio (se ve lo siete persi, trovate qui il link al video) insieme a Marta, milanese di nascita, Belga di adozione, che collabora con loro già tanti anni e ci ha portato con sé alla scoperta di mille curiosità.

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