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Notizie dai birrifici

  1. Guida ufficiale per affrontare il 2018 insieme a Brewdog

    Restare con il bicchiere vuoto è un rischio a cui nessuno dovrebbe essere esposto.
  2. 10 cose che non puoi non sapere su Rogue Ales

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    Dal 1988 ad oggi Rogue ha appassionato il panorama brassicolo statunitense e mondiale. Una rivoluzione che continua tutt'oggi affascinando e conquistando anche gli spiriti più restii al mondo delle birre artigianali. In una scena mondiale in continuo e frenetico cambiamento, una realtà con 30 anni di esperienza alle spalle riesce a stare al passo con i tempi senza perdere di attrattiva né perdere la propria identità. Sperimentazione, grandi classici e studio della materia prima sono caratteristiche di Rogue che conosciamo bene, ma sappiamo che c'è molto di più; vi lasciamo quindi una lista di 10 cose che dovete assolutamente sapere per comprendere un po' più a fondo questa realtà.
    1. Dallo scantinato alla California. La storia di Rogue inizia in uno scantinato di Ashland in Oregon, ma già l’anno successivo inizia l'espansione verso Newport. Oggi conta 11 tra pub e birrifici sparsi tra l’Oregon, Washington e la California.
    2. Dietro la storia del primo brewpub Rogue c’è una donna nuda in un idromassaggio. Mohava Niemi, proprietaria di un ristorante, nel lontano 1989 concesse uno dei suoi locali vuoti al fondatore di Rogue ponendo però due condizioni: che si prendesse cura degli abitanti del posto; che esponesse una foto di lei nuda in un idromassaggio sulle pareti del pub. Ovviamente “il ritratto” è ancora lì!
    3. Bere birra per contribuire agli studi Ogni anno Rogue mette a disposizione dell'Oregon State University un'importante borsa di studio legata anche al nome del fondatore – e grande appassionato di idromassaggio – Jack Joyce. Chiunque di noi può contribuire a questa borsa di studio bevendo Hot Tub - Scolarship Lager, Helles Lager da 5,4% abv particolarmente fresca e beverina.
    4. Birre Rogue, ingredienti Rogue! Gran parte degli ingredienti utilizzati nelle loro birre provengono dalle fattorie Rogue, site a Indipendence in Oregon, in cui si producono orzo, luppoli, zucche, miele, peperoncini, nocciole e molto altro. Continue reading
  3. Devil's Peak finalmente in Europa!

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    L’edizione 2018 di Beer Attraction si è appena conclusa, siamo molto felici di aver incontrato tanti di voi, ma soprattutto di esser riusciti a farvi assaggiare chicche e novità da tante parti del mondo. Tra questi Devil’s Peak, birrificio sudafricano su cui vale la pena spendere qualche parola in più.

    Devil’s Peak è uno dei simboli più conosciuti di Cape Town, raggiunge quasi 1000mt d’altezza e sovrasta lo skyline della città. Ma non solo. Dal 2012 Devil’s Peak è anche il nome del birrificio al primo posto su Ratebeer e Untappd per quanto riguarda il Sud Africa. Un’avventura iniziata da un gruppo di ragazzi che hanno deciso di prendere parte attivamente alla craft beer revolution. In breve tempo, una crescita importante, un trasloco che li porta in nuovi locali proprio dentro la città e diversi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.Oggi hanno una proposta di 5 birre disponibili tutto l’anno a cui si aggiungono alcune stagionali e una serie di collaborazioni anche a livello internazionale. Continue reading
  4. To Øl: Birra, grafica, identità

    Chiunque si avvicini al mondo delle craft beer anche solo per il breve tempo di una birra con gli amici si ritrova all’interno di un mondo eclettico, spesso molto colorato. Il primo contatto con quella birra è la sua etichetta - o la sua lattina - e questi elementi non sono mai lasciati al caso dai birrifici. Potrebbero essere il motivo per cui quella birra viene scelta in uno scaffale pieno di tante altre. Fanno parte dell’esperienza, raccontano una storia: quella della birra, del birraio o dell’azienda. Tutto ciò ovviamente non è una novità, sono tante le realtà europee e non, che includono un grafico all’interno del loro team, proprio per costruire un’immagine che li rappresenti in tutto e per tutto. Kasper Ledet è stato compagno di scuola di uno dei fondatori di To Øl, dal 2010 è il graphic designer dell’azienda e si è occupato di etichette e lattine per i più di 250 prodotti lanciati in questi anni e distribuiti in quasi 50 nazioni nel mondo, nonché del merchandising. Si tratta di un birrificio con uno stile in continua evoluzione, i birrai sono sempre di più al lavoro sul concetto di innovazione per quanto riguarda stili, tecniche ed ingredienti. Anche per questo motivo non è raro che alcune birre siano prodotte una sola volta e, ovviamente, è sempre viva la necessità di una immagine coerente. “Per il grande portfolio delle birre To Øl - spesso piccoli lotti prodotti in quantità ridotte - sembra che una strategia di design aperta e fluida sia la più adeguata. Che, ovviamente, rispecchi lo stile sperimentale del birrificioContinue reading
  5. Fierce Beer: dall'oro nero al nettare degli dei

    I protagonisti della nostra storia provengono dal mondo petrolifero e da quello marittimo, si chiamano Dave Grant e David Mc Hardy e si incontrano per la prima volta nel 2015 a Sunderland ad un corso di Brewing Technology. Scoprono sin da subito di avere vedute simili, ognuno di loro apprezza il lavoro dell’altro ed entrambi ritengono che il cibo giochi un ruolo decisivo nell’enfatizzare ed accompagnare le caratteristiche di una birra. “I liked the beers he was making, he liked the beers I was making, and we are both a bit of a gastronaut” (A me piacevano le birre che faceva, a lui piacevano le mie, ed entrambi eravamo un po’ gastronauti”.) Quindi, con queste premesse nel 2016 grazie alle loro liquidazione ed al sostegno morale ed economico di altri soci riescono a racimolare 250.000 sterline per avviare il loro sogno. Sogno che apre i battenti ad Aberdeen in Scozia e prende il nome di: “Fierce Beer”. Si sa, passione, dedizione e costanza fanno dei sogni realtà, così Fierce nel 2017 arriva a produrre 250,000 lt annui con l’obiettivo di ampliare notevolmente l’impianto produttivo entro questo mese. Così, in quasi due anni di vita, hanno già prodotto più di 50 etichette, alcune “one shot” altre di produzione fissa e hanno suddiviso la loro linea produttiva in quattro:
    1. Hoppy. Pale A
    2. le, Ipa e altre birre luppolate;
    3. Fruity. Birre chiare con purea di frutta e birre acide;
    4. Dark. Stout e Porter con aggiunta di spezie, caffè, noci;
    5. Seasonals. Produzioni stagionali con zenzero, habanero e altri ingredienti particolari. Continue reading
  6. JJJ È TORNATA!

    JJJ è tornata Moor Beer

    JJJÈ TORNATA!

    Il 14 Ottobre 2017, in occasione dell’apertura della Bristol Beer Week, si festeggerà in tutto il mondo (Gran Bretagna, Germania, Nuova Zelanda, Italia, Francia e Spagna) il #JJJDAY, compleanno-evento di JJJ, iconica imperial Ipa prodotta per la prima volta nel 2007, da Justin Hawke, fondatore e mastro birraio di Moor Beer Company, e James e Josh, storici amici del “Queen’s Arms Pub, prendendo dai tre il nome J+J+J.

    Prodotta raramente dal 2007, JJJ è diventata una vera e propria birra di culto, che dallo scorso anno viene brassata a cadenza annuale per soddisfare le numerosissime richieste degli appassionati.

    JJJ è “Imperial” in ogni sua componente, nell’intensità, nella luppolatura e nella gradazione alcolica.

    A livello sensoriale JJJ colpisce per le note agrumate, di malto e di frutta gialla che invadono la sfera olfattiva. Al palato prevale la struttura maltata, morbida e corposa, a cui si accompagnano una dolcezza intensa e le piacevoli note agrumate dei luppoli, seguite da un finale amaro di grande intensità ed eleganza.

    Questa è l’occasione per provarla!

  7. I AM PUNK

    Punk Ipa, la Indian Pale Ale che non ha bisogno di presentazioni, icona del birrificio Brewdog, compie 10 anni e per festeggiarla da Ellon, Scozia, è partita la campagna “I AM PUNK”, un esperimento di Guerrilla Marketing che ha inondato il web e le maggiori città del Regno Unito di poster, foto e volti di appassionati.

    I AM PUNK

    Brewdog, dopo aver raccolto migliaia di immagini durante l’AGM, la festa annuale degli shareholder, e aver letteralmente invaso i social con le loro fotografie, con la scritta “I AM PUNK” in sovrimpressione, ha deciso di portare a un nuovo livello la sfida, coinvolgendo chiunque desideri partecipare al contest fotografico che mette in palio un viaggio per due persone a Columbus (Ohio), nel nuovo hotel di Brewdog.

    Le regole sono semplicissime:

    • 1) È necessario recarsi presso un BrewDog Bar e ritirare gratuitamente gli stickers del concorso.
    • 2) Scattare una foto agli stickers “I AM PUNK” in posti spettacolari o con gente spettacolare.
    • 3) Condividere sui social la foto: @brewdog su Twitter, @brewdogofficial su Facebook e su Instagram utilizzando l’hashtag #IAMPUNK .
    • 4) Fare la foto più bella della settimana e vincere il viaggio a Columbus!

    Non rimane che andare in uno dei tre Brewdog Bar d’Italia (Bologna, Firenze e Roma), ritirare gli stickers e inondare il web di foto! 

  8. La pecora nera dello Yorkshire

     

     

    Il birrificio nasce da Paul Theakston, uomo con una lunga storia brassicola familiare alle spalle, dalla quale da vera pecora nera si stacca per aprire nel 1992 Black Sheep Brewery. Tenendo fede alla tradizione stilistica brittanica Paul sviluppa una produzione che mostra ancora una volta l'eleganza aromatica e il grande controllo nel bilanciamento delle parti che riescono ad avere i birrifici "classici" del Regno Unito. Accostandosi tuttavia a un mondo in grande evoluzione e fermento anche oltre manica, Black Sheep ha saputo accostare all'irrunciabile anima da "Real Ale" anche venature più moderne su alcune produzioni mirate. Ma non finisce qui... infatti oltre a una crescita di sostanza, il birrificio ha vissuto anche una trasformazione di forma. Birre da sempre disponibili principalmente in cask e bottiglia, iniziano, ad essere prodotte sempre più anche nel formato key keg e quindi più facilmente reperibili alla spina anche alle nostre latitudini.

    Dopo i primi arrivi di Special Ale e qualcosina di Riggwelter, abbiamo appena ricevuto un nuovo carico con Blitzen (natalizia da 4% con arancia e scorza di agrumi), e Pathmaker (Pale Ale monoluppolo di Chinook da 5,6%), entrambe nel formato Key Keg da 30lt. Queste si aggiungono a un'altra new entry arrivata qualche settimana fa sempre in fusto KKeg 30lt, Moose Jaw, Weiss 5,2% secca e fresca, parte della linea "new wave" con Pathmaker. Si forma così un parco di 5 referenze in parte tradizionali e in parte "moderne", che sarà possibile trovare più facilmente nelle tapline di pub e bar e ci permettendo di avvicinarci e conoscere meglio questa bella realtà.

  9. Le prime Real Ale in lattina al mondo certificate dal Camra sono di Moor Beer!

     

     

    Il formato introdotto poco più di un anno fa da Moor Beer ha convinto anche il CAMRA, Compaign of Real Ale (clicca qui per saperne di più), che ha riconosciuto al birrificio di Bristol il primato mondiale di Real Ale in lattina! Felice per il il risultato raggiunto il birraio Justin Hawke afferma che si è trasferito in Inghilterra proprio per il suo amore verso le Real Ale e per questo motivo nel momento in cui ha deciso di mettere le proprie birre in lattina, la via da seguire era soltanto una, ovvero produrre birre can-conditioned (aggiunta di lievito vivo per riattivare la fermentazione e renderla carbonata).

    Siamo davvero orgogliosi per il riconoscimento ottenuto da Moor Beer, vista la nostra condivisa grande passione per le Real Ale, all'origine anche della nascita di Ales & Co. Da oggi, anche se avrete quindi in motivo in più, anche se sappiamo che non ne avete bisogno, per scegliere una Moor in lattina... vi sentirete ancor più in Inghilterra!

    Per soddisfare tutti gli assettati è appena arrivato un nuovo carico con il quale è stata riassortita la liena delle lattine e dei fusti. Scarica qui il file disponibilità.

  10. Sempre più Moor Beer.. Il birrificio cresce in numeri e qualità

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    Grandissima notizia per tutti i mooriani e per chi inizia a non più fare a meno dei prodotti che hanno fatto crescere esponenzialmente il birrificio di Bristol... stanno infatti terminando i lavori di ampliamento che porteranno a un aumento dell'attività a partira da giugno.

    In questa nuova fase Moor Beer andrà a quadruplicare la capacità produttiva rispetto al momento in cui il birrificio si era spostato nella città di Bristol (meno di due anni fa). Questo ha portato anche a un allargamento della squadra di lavoro, che nello stesso periodo è perciò triplicata. Ma non solo crescita numerica, anzi... molta attenzione è stata rivolta nella creazione di un laboratorio di analisi interno al birrificio, elemento su cui il birrificio vuole continuare a investire anche in futuro, cosicché la crescita produttiva sia sempre accompagnata da una maggiore cura della qualità.

    Per tutti coloro che vorrebbero "Drink More Moor Beer", non temete.. a breve verrete soddisfatti!!!

    Continue reading

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