Un rapporto fatto di equilibri e tecnologie complesse che può portare a piccole opere d'arte nel bicchiere

Il rapporto tra frutta e birra ha radici antiche, si è evoluto nel tempo con il cambiare del gusto degli bevitori di birra e seguendo le tendenze del mercato.
L’aggiunta di frutta comporta un notevole impegno tecnologico, in quanto si tratta di ingredienti con tempi di approvvigionamento diversi che possono rivelarsi difficili da gestire. In più è sempre necessario tenere in considerazione il rischio di infezione da lieviti selvaggi come i Brettanomyces che si trovano sulla buccia della frutta. Proprio per questi motivi non è raro che alcuni birrifici usino frutta in purea che mantenendo le caratteristiche organolettiche, è di più semplice gestione ed abbassa il rischio di contaminazione da Brettanomyces, dove non ricercati.

Ogni birraio ha ovviamente un approccio diverso nei confronti di questo tipo di ingrediente e, a seconda del suo obiettivo, userà tecniche diverse, valutando che tipo di frutta usare ed il momento della produzione in cui fare l’aggiunta.  In linea generale si può affermare che da una birra con aggiunte possiamo aspettarci una forte aromaticità che la caratterizzi all’interno dello stile di riferimento.

Ma quali sono gli stili che si prestano maggiormente alle aggiunte?
Tutti gli stili, o quasi, si prestano all’aggiunta di frutta. A seconda del caso e della frutta scelta, questa esalterà le caratteristiche sensoriali dei luppoli e dei malti. Ma ovviamente è necessario ricordare anche quei casi in cui la frutta è necessaria in fase di fermentazione in quanto porta con sé lieviti selvaggi e zuccheri fermentescibili. Proprio quest’ultimo caso è quello delle birre a fermentazione spontanea di cui troverete qualche esempio nell’elenco qui sotto.

Nella notizia di oggi vogliamo raccogliere diversi esempi di birre fortemente connotate dall’aggiunta di frutta, sono birre che ci hanno conquistato per estro ed estrema bevibilità, da scoprire pinta dopo pinta. Parleremo di Pale Ale e IPA, ma ci confronteremo anche con la struttura di un’Imperial Stout e l’elegante complessità di due birre acide.

Pogo – Wild Beer
Questa Pale Ale è un tributo alle origini Hawaiane di Brett Ellis, fondatore del birrificio. Viene prodotta con aggiunta con frutto della passione, guava e arancia che si esprimono al massimo su un corpo leggero. In chiusura l’amaro è delicato e pulito.

Lorita – Amundsen
Si racconta che la ricetta per questa birra sia arrivata dal male dentro una bottiglia. Una Pale Ale brassata con frutto della passione. La frutta in aggiunta regala note dolci che si combinano in perfetto equilibrio con una vena citrica che riprende cedro e limone ed un tocco speziato conducendo ad un finale dall’amaro contenuto.

Garden of Eden - To Øl
Probabilmente una delle birre più celebri del birrificio, è una vera è propria esplosione fruttata. Una IPA a tendenza acida con aggiunta di albicocca, guava, papaia, frutto della passione e mango. Ha un ottimo equilibrio dolce-acido con una chiusura erbacea ed agrumata che la rende incredibilmente dissetante.

Cosmic Crush Cherry – BrewDog OverWorks
Definita dal birrificio Scottish Sour Ale, questa birra viene prodotta con il lievito di casa di Overworks, Cher Ami, ed inoculata con Brettanomyces. Le ciliegie aggiunte sono responsabili di un profilo dolce e di una delicata acidità che si combina a quella tipica dello stile. Cosmic Crush Cherry, in più viene affinata in botti di Sangiovese. Il risultato è complesso, ma bilanciato ed elegante.

Jammiest bits of Jam – Sour Cellars
Una Golden Sour Ale in cui si trovano tutte le caratteristiche di questo piccolo birrificio americano. Jammiest Bits of Jam è un Blend di quattro diverse Sour Ale a fermentazione spontanea, affinate in legno per non meno di due anni. Viene rifermentata con l’aggiunta di Boysenberries, un frutto rosso tipico dell’area pacifica, ibrido tra lampone e mora. Ha un profilo complesso ed equilibrato in cui la frutta è in perfetta armonia con l’acidità data dal lavoro dei lieviti e la morbidezza del passaggio in legno.

Mr. Blue 2019 - To Øl
Parte del progetto Mr. e Mrs. in cui ogni anno i birrai To Øl sono chiamati ad interpretare un colore. Mr. Blue 2019 è un Imperial Stout brassata con ribes nero. Ha un corpo morbido e le note del malto la fanno da padrone. L’aggiunta di frutta rossa, con la sua dolcezza e la sua acidità, crea un contrasto che alleggerisce il profilo intenso di questa birra rendendola incredibilmente semplice da apprezzare.