Abbiamo ancora nel naso il profumo di lievito che esce dai fermentatori. Una nota dolce, di frutta esotica, molto intensa. La sentite? Ah scusate, voi non siete entrati in questo paradiso. Con questa nota prendiamo la nostra macchina  e andiamo al pub per assaggiare le birre che qui si producono.

Pub_Titanic

Il birrificio Titanic ha cinque pub di proprietà, uno dei quali, quello che abbiamo visitato anche noi - io e Luca Giacu Giaccone - si trova nel centro della città di Stoke-on-Trent. La gamma è composta da cinque birre, quattro delle quali sono anche in bottiglia, ed è di queste che parleremo. Per iniziare è necessario sottolineare che tra fusto e bottiglia la differenza è percepibile, come è del resto normale che sia. Le birre in cask sono un po' più rustiche, con la nota di lievito sentita durante la visita all'impianto cben in evidenza, seppur lieve, e che, invece, scompare in bottiglia lasciando spazio a grande eleganza o a una piacevole rusticità attribuibile ai luppoli.

Pub_Titanic_Interno

Iniziamo la nostra carrellata dalla Iceberg, apparentemente la birra più semplice. Nel bicchiere si presenta di una bella tonalità dorata, con una cappello di schiuma compatto e discretamente persistente. Al naso, decisamente fresco, emergono note di cereale crudo accompagnate a piacevoli sensazioni di zenzero e agrume. In bocca è di grande carattere, molto asciutta e con la nota amara ben in evidenza ad asciugare il finale. Una birra che unisce semplicità, carattere e piacevolezza nella bevuta, con un tocco di rusticità che la rende molto affascinante.

La White Star è una golden ale da 4,8 gradi. All'aspetto è molto limpida, con un bel colore aranciato e un bel cappello di schiuma persistente. Il naso è soprattutto sui luppoli, con note erbacee e speziate che si uniscono a una leggera sensazione di frutta secca. In bocca la White Star si caratterizza per un bellissimo percorso che da un attacco dolce la porta, in fretta, a note più legate al luppolo e che si possono così esplicitare: scorza d'agrume candita, zenzero, frutta gialla. Una birra più calda rispetto alla Iceberg, nelle sensazioni tattili, ma che con la precedente condivide grande personalità.

Di tutt'altra tipologia la Captain Smith. Un bel colore radica, con riflessi rubino e schiuma compatta, fine e persistente. Al naso, ampio e ricco, note di frutta secca, nocciola, cacao (polvere e fava), gianduia, toffee. Aprendosi lascia uscire anche una nota di frutta tropicale. In bocca le sensazioni sono soprattutto dolci, con belle note di caramello, e frutta secca, che si sommano a un corpo snello e a una notevole secchezza elementi che rendono la Captain Smith molto scorrevole e beverina. Nel finale emergono nuances speziate e leggermente amare, segno di una luppolatura molto ben gestita. Una birra molto elegante.

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Chiudiamo questa carrellata con la pluricitata e premiata Stout. Che non delude le nostre aspettative. Nel bicchiere è color ebano, impenetrabile, con schiuma molto ampia, color cappuccino, fine, compatta e persistente. Il naso è splendido con note di nocciola, caffé e latte, orzo nella prima parte, che lasciano pian piano il posto a inattese note resinose e di fiori bianchi prima e di mallo di noce e di ciliegia candita poi. In bocca è lunga, asciutta, con bel corpo, subito snellito da una sottile vena acidula. L'attacco è morbido, sulle note di cioccolato fondente e nel finale subentrano gli amari dei tostati e dei luppoli a bilanciare e ad asciugare. Un bellissimo esempio di stout, da bere a grandi sorsi.

Questo è il birrificio Titanic. A noi un po' è restato nel cuore... Se siete nel centro dell'Inghilterra e vi viene sete, una deviazione a Stoke-on-Trent fatela. Delusi non tornerete... e magari carichi di tazze con la faccia di William e Kate nella valigia! Buon viaggio!